Xaver e gli altri: noi, assassini di noi stessi
Forse l’idea di dare ad uragani, tempeste, catastrofi (e vai di climax) nomi umani un senso ce l’ha, magari non voluto: ci ricorda che i veri nemici di questa nostra terra, più che gli elementi atmosferici, siamo noi, gli “umani”. L’ultimo arrivo è Xaver, che sta spazzando l’Europa, uccidendo persone, creando milioni di danni.
Una cosa colpisce molto noi di AND: che ormai almeno una volta l’anno arriva la “tempesta più forte dei” a cui potete aggiungere un numero X di anni, variabile. Forse varrebbe la pena di accorgersi, renderci consapevoli, che l’escalation di potenza e di danni non è casuale.
L’uomo ha sfidato la natura, perdendo. L’ha sfidata praticando costantemente il dissesto idrogeologico, violentando il territorio in cui vive, cercando di piegarlo ai suoi bisogni. D’altra parte, sempre l’uomo ha inquinato l’aria, mutato il clima.
Il risultato, e ne avevamo parlato a riguardo delle cicliche alluvioni che colpiscono l’Italia, da più parti, è che ci troviamo a contare morti e danni sempre più spesso. Non solo: ci stupiamo. Ogni volta ci ripetiamo che “non si era mai visto un evento climatico del genere” (leggi Sardegna, ad esempio). Insomma, viviamo creandoci degli alibi, sempre più labili, farraginosi.
Se non amiamo il pianeta, finiremo male.
Possiamo sempre sederci sulla riva del fiume e aspettare (che il fiume straripi e ci porti via).