Venti case, per venti donne in Messico

“Venti case, per venti donne: 20 anni dopo”. Il progetto di 20 case sostenibili per donne che si trovano in circostanze difficili, nella comunitá indigena di San Juan Mixtepec, in Messico. Una casa costa 3.831 euro (il prezzo di mezzo metro quadrato, in cittá come Parigi e Amsterdam). L’appello di Lucila: “Ho 32 anni e vivo nel comune di San Juan Mixtepec. Mio marito é morto e sono rimasta sola con 4 figli e lavoro nei campi. Non ho casa, vivo in casa di mia suocera. A volte mi aggredisce, maltratta le mie figlie perché son molto vivaci . Mio fratello mi ha offerto un piccolo terreno, di 10 x 15m”.

Oaxaca, in Messico, é una delle regioni più critiche per le condizione abitative di molte donne abbandonate e rimaste sole con i propri figli. L’associazione Adobe for woman ha deciso di ripercorrere gli intenti di un vecchio progetto di vent’anni fa e di riuscire a realizzarlo di nuovo, per dare una casa a venti donne del luogo. L’associazione ha come scopo il recupero e l’insegnamento di tecniche di costruzione in terra: prende il nome proprio da l’adobe il mattone di argilla e sabbia che viene seccato al sole.

Le venti case, che gli architetti hanno deciso di realizzare, saranno energicamente autosufficienti e costruite con materiali locali, come l’adobe, il legno e il bambú. L’idea è delle equipe di giovani studi di architettura: Juan José Santibañez, lo studio “Caeiro e Capurso” – quest’ ultimo è un architetto italiano che vive e lavora in Messico – e lo studio “Blaanc”, un gruppo di giovani donne che vive e lavora a Lisbona.

Vent’ anni fa a Oaxaca, prese forma il primo progetto di “autocostruzione” finanziato dalla Comisión Diocesana de Pastoral Social ( 20mila dollari americani per la realizzazione di tutte le case). Con questi fondi furono comprati i materiali essenziali come le tegole, il legno, il vetro e assunto un responsabile di cantiere, mentre sono rimasti a carico delle donne i restanti materiali come sabbia, pietra, acqua, istallazioni elettriche e la propria mano d’opera. Le donne che parteciparono al progetto e che hanno costruito le case con le proprie mani, sono riuscite a cambiare il destino delle loro vite. L’obiettivo dell’asociazione Adobe for woman, è di riuscire a dare un futuro ad altre venti donne messicane.

Il progetto attuale è in piena fase di costruzione. Sono state fatte le fondamenta, prodotti gli adobe e alzati i primi muri. Le donne, oltre ad avere un’abitazione, imparano anche le tecniche di costruzione assieme all’equipe di architetti che vive nella cittá di Oaxaca de Juarez, a poca distanza dal comune interessato, e “questo garantisce l’accompagnamento durante tutto il processo – spiegano – diffondendo nuove tecniche di costruzione nella comunitá. Pur essendo un progetto di ridotte dimensioni, potrá essere replicato facilmente in altre regioni in Messico, come nel resto del mondo”.

La sostenibilità delle abitazioni deriva dai suoi componenti. Il bagno secco simile al nostro compostaggio, qui invece di usar scarichi o fognature, si accumulano feci e urina trasformandoli in prodotto organico per nutrire il suolo. Ci sarà una cucina a legna energicamente efficiente, l’uso di materiali locali ed ecologici come l’adobe di argilla e sabbia, il riciclo dell’ acqua piovana grazie ad una cisterna ed infine una autosufficienza energetica che sfrutta l’energia solare con piccoli impianti fotovoltaici in grado di alimentare 4 lampadine, un televisore e una radio.

Chiara Zaratin

@zetina84

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