Un giallo nella terra dei Dogon

Come si indaga in un mondo dove la logica cartesiana è sospesa, sorpassata dalla magia e dall’irrazionale?
“Senza rendermene conto, la disprezzavo, questa gente – riflette Habib il commissario nel pieno dell’indagine che vuole chiarire le strani morti avvenute a Pigui, nel cuore della terra dei Dogon -. Mi sono formato alla scuola occidentale, che mi ha insegnato la razionalità, il cartesianesimo […] Quelli con cui abbiamo a che fare qui non appartengono al nostro universo e non osiamo confessare che li consideriamo, dal punto di vista del pensiero, come primitivi. […] Non si tratta, infatti, di far finta di capirli, ma di ammettere che hanno il diritto di avere il loro proprio universo”.
Il Mali, un paese dove convivono moderno e arcaico, razionale e irrazionale. Vero protagonista un popolo con radici ben salde e tradizioni antichissime: i Dogon. Vivono nella regione della falesia di Bandiagara, a sud del fiume Niger, in villaggi costruiti con il fango.

L’autore
Moussa Konaté, ha insegnato alla École Normale Supérieure di Bamako, è il direttore della Association Étonnants Voyageurs Afrique (Amazing Travellers Africa Association) e, insieme a Michel Le Bris, è l’organizzatore del Festival Étonnants Voyageurs, una fiera libraria internazionale.
I romanzi polizieschi di Moussa Konaté sono pubblicati in Francia nella prestigiosa collana Série Noir della Gallimard. In Italia, è uscito per i tipi di E/O La maledizione del dio del fiume.