Solidarietà all'Ucraina, la Biennale porta al cinema il film Reflection di Valentyn Vasjanovyč

Tre proiezioni gratuite del film Reflection (Vidblysk) del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, ambientato nel Donbass e presentato nel 2021 in concorso alla 78esima Mostra del cinema di Venezia. È ancora La Biennale di Venezia al centro della solidarietà nei confronti dell’Ucraina sotto attacco dell’esercito russo. Dopo le notizie di ieri delle dimissioni del curatore del padiglione russo e delle proteste di quello ucraino alla Biennale arte che si inaugura il 23 aprile, ora è il cinema a fare la sua parte.

Così si legge in una nota diffusa oggi dalla Biennale: «In segno di solidarietà con i cineasti e tutto il popolo ucraino, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, le sale cinematografiche Troisi di Roma, Anteo Palazzo del Cinema di Milano, il Circuito Cinema del Comune di Venezia e il distributore italiano Wanted, organizzano tre proiezioni gratuite a Roma (7 marzo), a Milano (9 marzo) e a Venezia (10 marzo) del film Reflection (Vidblysk) del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, ambientato durante la guerra del Donbass del 2014 e presentato in concorso alla 78. Mostra di Venezia 2021».

A Roma, Reflection sarà proiettato lunedì 7 marzo 2022 al Cinema Troisi, alle ore 19.10, introdotto dal Presidente della Biennale, Roberto Cicutto.

A Milano, il film sarà proiettato mercoledì 9 marzo 2022 all’Anteo Palazzo del Cinema, alle ore 20, introdotto dal Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Alberto Barbera.

A Venezia, il film sarà proiettato giovedì 10 marzo 2022 al Cinema Rossini, alle ore 21.30, introdotto da Federico Gironi.

La sinossi di Reflection

In Reflection, il chirurgo ucraino Serhiy (Roman Lutskiy) viene catturato dalle forze militari russe durante la guerra del 2014 nel Donbass, nell’Ucraina orientale. Mentre è prigioniero assiste a spaventose scene di umiliazione, violenza e indifferenza verso la vita umana. Dopo il rilascio, tenta con fatica di tornare alla quotidianità dedicandosi a ricostruire i rapporti con la figlia e l’ex moglie.

Tali temi – l’orrore e la violenza disumana della guerra – sono presenti anche nel precedente film di Vasjanovyč, Atlantis (Atlantyda, 2019), ambientato in un futuro molto prossimo in Ucraina orientale, diventata dopo la guerra un deserto inadatto alla presenza umana. Qui Sergeij, ex soldato che soffre di stress post-traumatico, tenta di adattarsi alla nuova realtà specializzandosi nel recuperare cadaveri di guerra.

Atlantis ha vinto il Premio per il miglior film della sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2019. È stato scelto come candidato ucraino agli Oscar.

Il regista ucraino Valentyn Vasjanovyč

Valentyn Vasjanovyč (Žytomyr, Ucraina occidentale, 21 luglio 1971) è un regista, sceneggiatore e produttore ucraino. Si è formato alla scuola di Andrzej Wajda.

Prima di Vidblysk (Reflection, 2021) e Atlantyda (Atlantis, 2019), nel 2014 è stato produttore, direttore della fotografia e montatore del film nella lingua dei segni ucraina The Tribe di Myroslav Slabošpyc’kyj, vincitore del Gran premio alla Semaine de la Critique di Cannes.

In seguito, da regista ha diretto Zvychayna sprava (2012), Kredens (2013) e Riven” čornoho (2017), film che ha rappresentato l’Ucraina all’Oscar come miglior film straniero 2018.

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