Tutti i motivi per non trasferirsi in Norvegia

Ho conosciuto molte persone che, come me, hanno scelto di trasferirsi in Norvegia. L’insieme di paesaggi mozzafiato, efficiente stato sociale e florida economia del petrolio ha spinto molti temerari a fare i bagagli e a partire all’avventura.

In poco tempo, hanno pensato, avrò una bella casetta di legno sul fiordo, un ottimo lavoro, un’interessante vita sociale e vivrò per sempre felice.

Beh, sono poche le storie finite effettivamente così.

Io stessa sono ancora lontana da questo traguardo, mi definirei un modello ancora in divenire di espatriata: sono sopravvissuta all’impatto iniziale e ora, giorno dopo giorno, mi sto costruendo una realtà piacevole e soddisfacente.

Cosa può rischiare di trasformare il sogno norvegese in un incubo? Qui di seguito, una serie di motivi per cui NON trasferirsi in Norvegia.

Il primo è rappresentato dai costi.

AFFITTO: un bilocale in città costa in media più di 1000 euro al mese. A questi dovete aggiungere la caparra, solitamente 2 o 3 mensilità. Appena arrivati, quindi, mettete in conto almeno 3000 euro per assicurarvi un tetto sulla testa. I costi scendono, non di molto, se scegliete di vivere in periferia o nei paesi limitrofi ma, in tal caso, dovete mettere in conto altri costi, ovvero…

TRASPORTI: Non pensate di portare la macchina da casa, le tasse di importazione sono molto elevate. Acquistarla sul posto ha prezzi proibitivi, a cui dovrete aggiungere i costi dei pedaggi, che in molte città si pagano per accedere al centro.

I mezzi pubblici sono la soluzione migliore, in quanto sono frequenti e raggiungono anche le zone più periferiche. Dimenticate però i prezzi italici: qui per un biglietto singolo si sborsano circa 5 euro. Meglio investire su un abbonamento mensile, che costa circa 80 euro.

CIBO: i prodotti locali hanno prezzi accessibili. Se vi nutrite di patate, cipolle, cavoli e salmoni, potrete risparmiare molto. Le tasse di importazione, altissime, trasformano la maggior parte dei frutti e degli ortaggi in prodotti di lusso. Qualora vogliate preparare un italico pasto, per ricordare i sapori di casa, sappiate che una mozzarella vi costerà circa 4 euro, una bottiglia di olio extravergine 10 euro e i pomodorini 5 euro al chilo… gustatevi pure la caprese, ma a che prezzo!

Inoltre, mangiare al ristorante è un LUSSO. Per darvi un’idea, da Mc Donald’s un menu medio con panino, bevanda e patatine costa circa 12 euro.

Avete voglia di pizza? Una margherita costa 22 euro, aggiungetevi 8 euro di birra.. 30 euro senza caffè! Se poi avete voglia di secondo… Non dite che non vi avevo avvisato, insomma.

Beh, direte voi a questo punto, i servizi sono eccellenti. Sì, ma solo dal momento in cui avete un permesso di residenza e un lavoro.

SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE: molti mi hanno chiesto se lo Stato aiuta chi è in cerca di un lavoro. Sì e no. Possono usufruire del sussidio di disoccupazione solo coloro che hanno lavorato e pagato le tasse per ALMENO un anno in Norvegia. Questi riceveranno una percentuale del precedente stipendio ogni mese, ma dovranno frequentare dei corsi di aggiornamento e presentarsi a colloqui selezionati dal NAV. Dopo qualche mese, se non avete trovato un lavoro, il NAV ve ne procurerà uno, che dovrete accettare anche qualora sia in un’altra città. Dovrete insomma ricominciare tutto. L’erogazione del sussidio cessa dopo un anno, a meno che gravi impedimenti fisici non vi consentano di tornare al lavoro.

CONGEDO DI MATERNITÀ: per usufruirne è necessario aver lavorato almeno un anno. Sia il congedo di maternità che di paternità consistono in una somma pari ad una percentuale dello stipendio materno, che va declinando dopo i primi otto mesi. Anche i cosiddetti “Child benefits”, ossia i contributi che lo stato versa mensilmente per ogni nuovo nato, non sono certo sufficienti per vivere. Alle 30.000 corone versate il primo anno, infatti, si aggiungeranno: nel caso in cui la madre non torni al lavoro, 3.000 corone al mese per i primi tre anni di vita; se la madre ricomincia a lavorare, saranno solo 1000. Dopo tre anni cessa l’erogazione di tali benefits, in quanto ci si aspetta che la madre ricominci a lavorare. E’ interessante notare come l’80% dei bambini norvegesi venga portato alla scuola materna già a partire dal compimento del primo anno di età, quindi le madri normalmente riprendono a lavorare molto prima del termine di erogazione dei benefici di maternità.

Altro mito da sfatare: i figli di stranieri nati su suolo norvegese NON hanno diritto alla cittadinanza immediata, a meno che uno dei genitori sia cittadino norvegese.

SERVIZIO SANITARIO: le cure mediche diventano gratuite DOPO aver pagato le tasse per almeno un anno. Prima, solo le donne incinte e i bambini ne hanno diritto immediato.

Preparatevi a diventare medici di voi stessi e dimenticate le facili prescrizioni italiche. Chi si reca al pronto soccorso delirante, con quaranta di febbre dopo ore di “disagio intestinale”, riceverà una rapida occhiata dall’infermiera, che dirà: “Devi solo riposare e bere molta acqua”. Storia vera.

ISTRUZIONE GRATUITA: se state pensando alla Norvegia per gli studi universitari, ricordate che molti dei corsi presenti all’università pubblica non si pagano (escludendo le bassissime tasse di iscrizione), ma la vita costa cara. La maggior parte degli studenti norvegesi usufruisce di un prestito da parte dello stato, parte del quale verrà cancellato in caso di completamento degli studi. Tale aiuto economico è previsto per gli stranieri solo in caso di matrimonio con un cittadino norvegese o dopo 24 mesi di impiego a tempo pieno in Norvegia.

Si vive bene se:

Si è indipendenti: i processi di socializzazione sono più lenti di quelli a cui siamo abituati in Italia, e l’unico modo per accelerarli, almeno all’inizio, è cercare di capire come si comportano i norvegesi. Se siete donne, NON contate sulla cavalleria per risolvere situazioni pratiche, tipo spostamento di oggetti pesanti: qui ci si arrangia. Se siete maschi, NON fate fischi e commenti alle bellezze locali, vi prego, ci sono già abbastanza stereotipi sugli italiani!

Si impara la lingua: non solo per trovare un lavoro, ma anche per conoscere le persone e partecipare alla vita sociale. Parlare norvegese è FONDAMENTALE.

Si è qualificati: per trovare un buon lavoro è necessaria un’istruzione superiore elevata, ALMENO una laurea triennale. All’inizio, quando la conoscenza del norvegese non è ancora sufficiente, anche chi ha un master degree faticherà a inserirsi nel suo settore d’interesse. Chi ha studiato meno può trovare una buona posizione solo se ha esperienza provata e ottime capacità in uno specifico ambito professionale.

Ci si adatta: vi troverete ad attraversare prati di erba alta per arrivare al supermercato in estate, acquazzoni improvvisi vi inzupperanno dalla testa ai piedi, scivolerete sul ghiaccio rincorrendo il bus maledettamente puntuale, indosserete il giaccone invernale a volte fino a maggio. Immaginare queste situazioni vi fa ridere? Molto bene. Se invece avvertite una sensazione di disagio e vi rassicurate pensando che ogni tanto farà pure caldo, lasciate perdere.

Ho chiesto ad alcuni norvegesi cosa da più fastidio nei nuovi arrivati, e la risposta è stata: le lamentele. D’altronde, non ve lo hanno certo chiesto loro di trasferirvi qui e, dopo aver letto questo articolo, non potete fingere di non sapere a cosa andate incontro.

Preparatevi ad essere accomodanti, umili, curiosi e rilassati, se volete vincere la sfida norvegese e vivere felici e contenti.

Camilla Bonetti

E adesso, se siete ancora convinti, leggete:

Trasferirsi in Norvegia, istruzioni per l’uso

Cercare lavoro in Norvegia

Offerte di lavoro in Norvegia

e tutto il bellissimo blog di Camilla

E se invece state pensando all’Australia….

Infine ecco la risposta di Camilla a tutti i commenti: Ecco perché vi trasferirete comunque in Norvegia

Photo by Michael Fousert on Unsplash

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