Tre giorni vissuti Comodamente: con la cultura si mangia

Vittorio veneto, la centrale di NoveTre giorni di incontri, di dialoghi, di eventi, tra economia, storia, lavoro, design… Arrivato alla VII edizione, il festival Comodamente di Vittorio Veneto; quest’anno ha avuto una nuova formula: sette tappe per sette luoghi, vecchi e nuovi, centrali e periferici, leghati alal storia e alla modernità. L’obiettivo? Valorizzare le tre componenti di Vittorio Veneto: Ceneda la località più a sud, poi la parte centrale risalente all’Ottocento e Serravalle a nord, con una ottava tappa rivelata solo all’ultimo giorno la centrale idroelettrica di Nove, riaperta appositamente per il Festival e per ospitare Mario Isnenghi in un dibattito sull’otto settembre e Tiziano Treu e Elsa Fornero, ex ministri del Lavoro.

All’arrivo, alle 11 di venerdì mi aspetta subito il laboratorio per giornalisti: una giornata dedicata ai temi legati all’informazione in tempi di crisi, al futuro dei giornali e alla comunicazione online. Un laboratorio guidato da Franco Siddi, segretario generale della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) che denuncia la grave situazione del giornalismo italiano e la vacanza di una adeguata contrattazione per molti giornalisti.

Arrigo CiprianiLa sera un incontro piacevole: rivedo il Maestro Arrigo Cipriani che presentai lì l’anno passato nello stesso Festival. Si cena assieme e si apprezza (sic!) la cucina locale; è un succedersi di aneddoti e alla mia domanda se fa ancora ginnastica al mattino, come mi raccontava l’anno passato, ribatte che ha aumentato la dose. E si vede… perché per rispondere all’intervista sale su un trespolo da arbitro di tennis…

C’è tempo anche per un po’ di relax: ho uno splendido hotel sul Lago di Revine a pochi km da Vittorio Veneto: è d’obbligo una passeggiata. Domani la giornata clou del festival e il mio evento sarà all’una e trenta in piena notte bianca: si tratta di presentare lo studio di sette creativi che hanno ideato la brochure del festival e  tutte e sette le locandine una per ogni tappa della grande parata del Festival. Ma prima di arrivare a notte fonda, la giornata trascorre seguendo quel grande bruco giallo (giallo è il colore di quest’anno) fatto di persone che segnano le tappe della manifestazione. Dal pallone alla bicicletta, passando poi a temi più “impegnativi” quali il ruolo della cultura digitale, l’arte contemporanea, il pensare una nuova Europa, si arriva alla sera del sabato e la mia presentazione ha un buon pubblico: giovani che bazzicano tra grafica, design e arte; molti under40 che seguono percorsi di contaminazione tra arti diverse, alla ricerca di nuove forme di espressione e di ricerca culturale.

RevenetoLa domenica, dopo gli incontri alla Centrale elettrica di Nove, un pranzo assieme agli ospiti del Festival e ai presenti o ai curiosi che si vogliano fermare: il messaggio? Bisogna togliere il NON alla celebre frase con la cultura NON si mangia che ha imperversato qualche mese fa tra giornali e le aule della politica.

Un messaggio positivo e un arrivederci all’edizione del 2014….sempre Comodamente.

Bruna Mozzi

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