Templari ed esoterismo, viaggio a Seborga
Tra le tante cose che capitano, può succedere di visitare il Principato di Seborga, dove si arriva dopo un centinaio di curve da Bordighera alta. Non che ci si passi, bisogna proprio volerci andare. E noi venivamo dalla vicina Perinaldo, vicinissima in linea d’aria ma separata da aspri monti per cui si deve ridiscendere verso il mare e poi risalire una valle parallela.
Le tre valli, quelle di Dolceacqua, quella di Perinaldo e quella di Seborga costituiscono una terra straordinaria, per la geografia, per il vino e le olive e gli eucalipti, per la storia, per la scienza. Una miscela quasi esplosiva, in cui si mescolano i templari, il Sacro Graal, l’odio per i Doria, l’esoterismo massonico e persino alcune delle punte più alte della scienza astronomica e geografica del XVII secolo. Non è difficile pertanto lasciarsi andare a collegamenti azzardati, Gian Domenico Cassini che parte da Perinaldo, va a Bologna come professore dell’Università pontificia e costruisce la mirabile meridiana in San Petronio, e infine va a Parigi su pressante richiesta del Re Sole, Parigi dove dà origine a una dinastia che gestisce l’Observatoire de Cité per 4 generazione.
I Maraldi che assecondano Gian Domenico diventando a loro volta scienziati illustri. Cassini, tra i primi “italiani” in fuga verso la Francia, oppure no? Leonardo lo precedette, La Grangia da Torino (il Langrange dei “punti lagrangiani” così importanti oggi per la scienza spaziale) lo seguì, c’è un qualche legame nascosto tra questi personaggi? I misteriosi sufiti, i templari, una scienza occulta tramandata tra pochi eletti e così avanzata da sembrare quasi extra-terrestre. La mente galoppa liberamente tra le trame di questo ricamo, sperdendosi nell’intrico dei “carugi cattura-guelfi” di questi incantevoli paesini ghibellini, inseguendo il “meridiano di Cassini” che parte dalla chiesetta della Vergine della Visitazione a Perinaldo su su attraverso le Alpi Marittime già innevate, fino ai monasteri della valle d’Aosta fino all’Europa del Nord.
Ed era quindi imperativo visitare Seborga dopo Dolceacqua e Perinaldo, passeggiando per le stradine di un principato così democratico che il principe viene eletto ogni 7 anni, e non deve nemmeno risiedere lì. Dal 2010 tocca a un giovane di Lecco con la graziossima moglie tedesca portare avanti la causa del Principato davanti alla Comunità Europea, per aver riconosciuti diritti atavici che traggono origine dai monaci-principi di Lerino davanti a Cannes. Diritto di battere moneta e stampare francobolli, di avere una sua propria identità sovranazionale, di tenere in loco le tasse. Che guazzabuglio di pensieri, mentre il profumo di coniglio cotto nel vino rosso locale (il Rossese, nome che viene da ‘roccia’, non da rosso, sono proprio posti aspri) che pervadeva i carrugi di Seborga verso il
mezzogiorno! confesso di augurare a Seborga la miglior fortuna, e in ogni caso invito il lettore a visitare quei paesi straordinari.
Cesare Barbieri e Gianna Bussolari
Proposte per un fine settimana: Weekend a Verezzi;