TAM - Tower Art Museum: a Matera l'arte contemporanea è dei giovani
Da “vergogna d’Italia” nel dopoguerra, quando i suoi Sassi furono sgomberati e la popolazione che li abitava trasferita nei quartieri della “città nuova”, a Capitale europea della cultura nel 2019 sotto i riflettori del mondo, fino all’attuale meta di un turismo di massa non dissimile da altre città italiane, tra indubbi benefici economici e altrettanto sicure problematiche social-urbanistiche, a partire dall’invasione dei b&b.
Le tante facce di Matera sono parte del suo fascino, sempre più apprezzato da visitatori provenienti da tutto il mondo. Ma ora che il rischio di diventare città-cartolina mero sfondo per selfie si fa concreto, nascono anche gli anticorpi. Uno di questi è TAM – Tower Art Museum, una realtà giovane sia perché nata da poco – ha aperto ufficialmente il primo dicembre 2022 – ma soprattutto perché concepita da un gruppo di venti-trentenni coraggiosi che hanno scelto di aprire un nuovo spazio in cui portare culture contemporanee.
La prima mostra: Ultradizione
Il TAM ospita in questi mesi la sua prima mostra, «Ultradizione», con lavori di giovani esponenti italiani della street art, del fumetto e delle arti digitali: Canemorto, MOMO, Studio Antani e Ultravioletto + Dottor Pira. Affrontano il tema della tradizione, di quanto ci sia di inventato in essa e di quanto le narrazioni “facciano” le città, spesso creando dal nulla o ingigantendo una fantomatica “autenticità” a uso e consumo del mercato turistico. Esemplare è la volta affrescata dal collettivo Canemorto, che riprende la tradizione delle chiese rupestri diffuse a Matera e nella Murgia, volgendola in parodia. O l’installazione di Ultravioletto e Dottor Pira, che mettono in corto circuito i testi dei rapper e la tradizione della filosofia greca in uno “Urban Oracle” che si può interrogare su schermo, via intelligenza artificiale.
La visita avviene in due tempi, e tra i due c’è lo spazio di un’esplorazione urbana al di fuori dei grandi flussi turistici. Si inizia in via Ridola 13, la via principale della città storica rinascimentale e barocca, dove ha sede la biglietteria e un bookshop con una selezione ricchissima e ricercata di libri, fumetti e pubblicazioni d’arte. Si scende, accompagnati, al piano inferiore per la visione di un video introduttivo nella saletta proiezioni. E poi si attraversano i vicoli dei Sassi per raggiungere la Torre che ospita le opere d’arte.
Gli affreschi di Canemorto al TAM – Tower Art Museum di Matera
La storia del museo
Mauro Acito è nato a Matera nel 1992, si è laureato in studi internazionali a Torino e in gestione dell’arte e delle attività culturali a Venezia, con una tesi su Matera Capitale Europea della Cultura, tre anni prima di quel fatidico 2019. Nel 2017 è tornato nella sua città e ha iniziato a lavorare a un sogno: l’apertura di un museo di arte contemporanea nella torre del Capone, un bastione medievale che fa parte dell’antica cerchia muraria del Sasso Caveoso, acquistata dalla nonna negli anni Settanta, quando la parte antica di Matera era spopolata e abbandonata a se stessa.
«La generazione mia e di tutte le persone coinvolte nel Tam è quella di chi nasce nel 1992, a un passo da quando Matera entra nel patrimonio mondiale Unesco, nel 1993 – racconta Acito –: siamo cresciuti in una città che cresceva, che cambiava retoriche, che produceva nuovi contenuti e diventava un riferimento turistico e culturale nazionale. Noi vogliamo continuare questa storia, ma tutto quello che è successo prima non può diventare l’unico racconto che si fa della città, altrimenti questa diventa un grande museo a cielo aperto e muore. Vogliamo continuare a vivere qui, abbiamo investito tantissimo perché riteniamo che un museo di arte contemporanea privato si possa fare».
Un dettaglio dell’installazione di Ultravioletto e Dottor Pira al TAM – Tower Art Museum di Matera
Con Torretta srl – impresa sociale Acito ha iniziato un lavoro di disboscamento e restauro per trasformare quella torre abbandonata in uno spazio espositivo. Un’impresa resa ancor più complicata dalle innumerevoli difficoltà causate dalla burocrazia e da un rapporto non facile con gli uffici comunali, che ancora faticano a riconoscere un museo aperto da un gruppo di privati come qualcosa che merita di essere supportato e inserito nei circuiti culturali e turistici della città.
Un percorso a ostacoli raccontato online
Questo percorso a ostacoli è stato raccontato da Acito e dagli altri giovani componenti di Torretta srl – Dario Colacicco, Rita Padula, Silvia Parentini, Debora Russo, Alessandro Simili e Chiara Valzer – nel progetto “Volevo Solo Aprire un Museo”, un canale YouTube e un profilo Instagram.
In copertina: la Torre Capone di Matera, sede di TAM – Tower Art Museum, foto di Giulio Todescan