Tacheles, la lettera degli artisti al sindaco di Berlino
Ironica e tagliente. Ecco la lettera con la quale gli artisti del Tacheles (che stanno ancora aspettando che la polizia vada a prendere possesso dell’edificio) hanno ricosegnato le chiavi al sindaco di Berlino dopo la sentenza che ne decreta la chiusura. Chiaro e doloroso il senso della provocazione: negli ultimi 22 anni artisti da tutto il mondo hanno fatto del Tacheles un punto nevralgico culturale e sociale all’interno di questa città. Va da sé che durante tutto questo tempo non solamente la Kunsthaus ma la città tutta ha beneficiato di quanto lo scambio e il lavoro di artisti internazionali ha apportato. Ora tuttavia, il centro creativo di Berlino viene chiuso. Il mercato non garantisce la libertà dell’arte.
Egregio Senatore per la Cultura Wowereit, siamo a consegnarLe le chiavi della Kunsthaus Tacheles. Il 20 giugno scorso questo centro artistico internazionale ha perso la causa contro l’amministratore legale, ovvero la HSH Nordbank e Anno August Jagdfeld. La Kunsthaus Tacheles così come la consociamo oggi è quindi arrivata per sempre alla sua fine. Per la posizione che Lei ricopre, proteggere il centro creativo di Berlino dagli speculatori e dallo svilimento della cultura in questa città sarebbe stato possibile, anche facile.
Le chiediamo di non continuare a spendere ulteriore denaro versato dai Suoi contribuenti in investimenti che riguardano il futuro del Tacheles, i milioni di dollari rubati ai contribuenti tedeschi sono ormai già più che sufficienti.
Negli ultimi anni il progetto Tacheles si è sviluppato ed evoluto raggiungendo ampia risonanza tanto in Germania quanto a livello internazionale. Con le chiavi che Le inviamo Le consegniamo il conto salato che la città tutta si troverà a pagare nel futuro prossimo a causa della Sua politica culturale da dilettante. La politica culturale di questa città ha mandato in rovina il contenuto culturale per cui Berlino è diventata famosa negli ultimi decenni.
Gli artisti della Kunsthaus Tacheles