Bimba di 2 anni espulsa dalla Svezia
Una bambina di due anni, nata in Svezia da madre algerina sará espulsa dalla Svezia, poiché non é cittadina svedese. Hadille ha la sfortuna di avere una mamma straniera che é poi sparita quando aveva 20 giorni. La mamma sembra soffrisse di depressione da post parto, del padre non si sa nulla. I servizi sociali la tolsero al patrigno che la aveva in custodia all’etá di 4 mesi, poiché sembra che la avesse picchiata. Fu poi affidata ad una famiglia che si é presa cura di lei e che desidererebbe adottarla. Secondo la commissione di immigrazione, l’espulsione sarebbe il miglior modo per fare avvicinare la bambina alla madre, facendola mettere in un orfanotrofio in Francia anche se la madre a quanto sembra vive in Algeria. La commissione sottolinea che in primo luogo bisogna fare ció che é meglio per il bambino e l’avvicinarla alla madre, che non la conosce, e che l’ha abbandonata, sembra essere la decisione piú giusta.
Tutto ció ha fatto scandalo tra la popolazione svedese e i genitori adottivi hanno impugnato la sentenza del consiglio di immigrazione e si sono appellati anche alla convenzione dei diritti del bambino. Nonostante la decisione appaia completamente irragionevole anche ai comuni mortali, l’ufficio immigrazione segue la strada legale.
La domanda che ci dobbiamo porre é: com’é possibile che nella moderna Svezia esistano tali leggi? Com’é possibile che l’ufficio burocratico migrationsvärket possa calpestare i diritti di sicurezza di un bambino?
Antonella Tiozzo