Se Bitonci diventa il miglior alleato dei centri sociali (e viceversa)

“Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è dunque eccellente”. Scomodiamo Mao, e le sue parole, per parlare di sinistra. Anche perché Mao – checché se ne pensi di lui – è l’unica cosa rimasta di sinistra in quanto vi stiamo andando a raccontare.
I fatti, prima di tutto. C’è stato un incontro fra i militanti del Centro Sociale Occupato Pedro di Padova e il sindaco della città Massimo Bitonci. Tema: cercare una soluzione di pacifica convivenza, regolarizzando il rapporto del Pedro (modello Rivolta a Mestre, per intenderci) con la città. Utenze pagate (e i militanti dicono sia già così), un contratto, e addio sogni di qualcuno di sgomberi, “bonifiche”dell’area e centri commerciali.
L’incontro è stato raccontato da Claudio Malfitano, sul Mattino di Padova. Il giorno dopo è arrivata una replica piccata dei Pedrini. Un autogol, perdonateci, ma lo dobbiamo dire. Si conferma l’incontro, condendolo con una sterilissima polemica sulla segretezza. Si conferma la volontà di un accordo. Testuale “L’amministrazione di Bitonci sembra voler riconoscere l’esperienza del Pedro, sapendo che non parla di un luogo fisico ma di un progetto politico che ha gambe ben solide”. Qua l’idea classica che abbiamo di sinistra vacilla. I paladini dell’antirazzismo pronti a venire a patti con Bitonci, che – usando un eufemismo – fa una politica forse un po’ diversa da quella immaginata dai rappresentanti del Centro Sociale. Spesso definiti antagonisti. An-ta-go-ni-sti.

Ma il bello doveva ancora venire. Sotto forma di interrogazione in consiglio comunale di Massimo Bettin, segretario Pd, al sindaco, su questi rumors. Il Pd di Padova, che in quasi vent’anni di potere ha saputo solamente sviluppare un conflitto perenne con il Centro Sociale, cristallizzando il conflitto tra autonomia e Pci al clima di fine anni Settanta, contribuendo a creare una situazione che ha portato a proteste, violenza, senza trovare un minimo barlume di soluzione. Alla domanda sull’incontro, Bitonci non si è lasciato scappare l’occasione. Ha ricordato come il problema sia sul tavolo dal 1987, ha ricordato come da quando ci sia lui regni in città la “pace sociale”. E ha ragione: i paladini dell’antirazzismo, dell’antagonismo, in piazza a protestare un giorno sì e un giorno anche, sono oggettivamente molto placidi da quando in città c’è il sindaco leghista. D’altronde anche il loro comunicato di smentita parla chiaro: è un attacco al Pd. Esclusivamente ai democratici. Magari una calma dovuta anche a divisioni interne, riportate dalla stampa, da un ricambio generazionale che sembra aver lasciato qualche ferito sul campo. Ma sempre calma. Come se in città, per dirne una, la battaglia ormai dai toni medievali sull’accoglienza fatta dal sindaco non esistesse. Bitonci è ben conscio del risultato ottenuto, e lo rivendica. Per capirci: dice chiaramente che da quando c’è lui quelli del Pedro se ne stanno buoni. E da questi ultimi? Un fragoroso silenzio. E qua termina un racconto in cui non c’è niente di sinistra. Chissà cosa avrebbe detto Pietro Maria Walter Greco, detto “Pedro”.

(foto da http://www.qualcosadisinistra.it)

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