Rivoluzione Ucraina, battaglia sempre più dura
Kiev come un campo di battaglia: due morti, molti feriti e scontri che continuano sempre più feroci. EuroMaidan, il comitato organizzativo della “rivoluzione” contro il presidente Viktor Yanukovich e la sua politica di vicinanza alla Russia e allontanamento dall’Europa.
Già nei giorni scorsi vi abbiamo dato conto della storia che si sta scrivendo a Kiev, sotto i nostri occhi, con gli aggiornamenti live di EuroMaidan, ora l’eco di quanto sta succedendo in Ucraina sta arrivando sempre più forte anche in Italia, come dimostra l’intervento del console onorario ucraino per il NordEst, Marco Toson.
“Sono giorni di grande tensione lungo le barricate di piazza Maidan, nel cuore di Kiev. La protesta che si protrae da due mesi scoppiata a seguito del mancato accordo di associazione con l’Europa è sfociata in tafferugli e scontri che sembrano non placarsi. Ai nostri concittadini di origine ucraina va indirizzato la nostra solidarietà per il momento di profonda apprensione” spiega Toson.
“L’Ucraina è scenario oggi di un confronto acceso che, per quanto abbia protagonisti e protagonismi locali, deve essere letto e interpretato in una scala assai più ampia – prosegue Toson – per fornire una chiave di lettura dei fatti di Kiev. Gli equilibri economici e sociali globali sono in cambiamento. L’Oriente cresce e guadagna peso e spazio sullo scacchiere a scapito di un’occidente alle prese con crisi economica, governi deboli e divisi, invecchiamento demografico. L’Ucraina, paese giovane e dinamico, si trova a costruire il proprio futuro al centro dei due schieramenti, portando Kiev, proprio oggi, nell’occhio del ciclone. Una situazione complessa che si presta a facili strumentalizzazioni, assolutamente da evitare” sottolinea Toson richiamandosi ai numerosi tentativi semplicistici di ricondurre l’Ucraina a feudo di uno o dell’altro. “L’Italia è il primo partner commerciale dell’Ucraina in Europa e per il Veneto rappresenta un’importante destinazione del nostro export industriale. E’ nostro dovere mantenere alta l’attenzione rispetto ai fatti di Kiev e, al contempo, ribadirne l’importanza strategica e il grande valore del rapporto con il nostro paese. A prescindere dalle difficili scelte che la sua classe dirigente è chiamata a compiere”.