Ritrovarsi dopo vent'anni a Shama. Cartolina dal Libano
Due metri per tre. Gli uffici del capitano Roberto Lovison e del maresciallo Dario Dal Nevo sono piccoli, in un container grigio vicino alla piazza centrale della base militare di Shama, sud del Libano, 20 chilometri a nord del confine con Israele. Dario, 46 anni, è in partenza, torna a Treviso, la sua città. Ad aspettarlo ci sono i suoi due ragazzi, che hanno 15 e 19 anni. Finisce qui la sua missione con il contingente italiano Unifil. Roberto invece è appena arrivato, rimarrà a Shama fino al maggio prossimo. I due condividono qualcosa che li rende «speciali» qui: sono gli unici due veneti in tutta la base. Roberto è infatti nato e cresciuto a Padova, la famiglia d’origine sta ancora a Mestrino e lui ora lavora al 72mo reggimento della seconda brigata mobile a Laives, Bolzano. Dario è trevigiano doc, fa parte della divisione unità mobili che ha sede a Treviso, a villa Margherita, viale Felissent. Si conoscono da vent’anni e quando si sono ritrovati a Shama si sono abbracciati: da ragazzi avevano frequentato insieme il trentasettesimo corso ufficiali. Poi le loro strade si sono divise, sono passati entrambi per i nuclei operativi radiomobili di mezza Italia. Ora, dopo diverse missioni all’estero, si passano il testimone sotto il cielo autunnale libanese […].
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