#Ratificasubito, le armi e l'Italia
L’Italia è l’ottavo produttore al mondo di armi. Non tutti lo sanno e il nostro rapporto con l’argomento è quantomeno ondivago. Partiamo dalla buona notizia: la firma al trattato internazionale per la regolamentazione sul commercio di armi di cui ora la Croce Rossa chiede l’immediata ratifica al Parlamento attraverso la campagna #ratificasubito che idealmente sottoscriviamo.
“Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione e gratitudine al Governo italiano per aver firmato all’Onu, nel primo giorno di apertura della sottoscrizione, il Trattato sul commercio delle armi – dice il presidente della Croce Rossa italiana Francesco Rocca -. l’Italia ha così dato il buon esempio su una tematica fondamentale per evitare inutili sofferenze e violenze sui civili. Il commercio delle armi è un mondo senza regole e questo Trattato segna ovviamente una grandissima rivoluzione. Si tratta di un passaggio storico: oltre a disciplinare il mercato delle armi, il trattato chiarisce gli standard per la vendita da Stato a Stato di ogni arma convenzionale e ne proibisce l’esportazione nel caso queste possano essere usate in attacchi contro civili, in azioni terroristiche, di crimine organizzato e di genocidio.
Il trattato rappresenta uno strumento fondamentale in un momento in cui vediamo, come in Siria, il moltiplicarsi di conflitti armati che colpiscono indiscriminatamente obiettivi civili e in alcuni casi anche operatori e volontari sanitari d’emergenza, violando così il diritto internazionale umanitario. Fino a quando sarà così facile procurarsi un’arma, come avviene oggi, queste violazioni non diminuiranno. Per il nostro Paese regolamentare il commercio delle armi dovrebbe essere un imperativo, visto che l’Italia è l’ottavo esportatore di armi al mondo: proprio per questo mi appello al Parlamento perché la firma del Governo sia ratificato in tempi rapidissimi. In questo ore rilanciamo la nostra campagna virale su twitter con l’ashtag #RatificaSubito: bisogna cogliere questa opportunità per ridurre i costi umani e sociali di un commercio mondiale di armi insufficientemente regolamentato”.
Fin qui la buona notizia e le dichiarazioni della Croce Rossa. Ma in un contesto quantomeno contraddittorio: tipo il ritiro dell’embargo europeo alla vendita di armi all’opposzione siriana e l’opacità sulle nostre esportazioni.
La Rete Italiana per il Disarmo infatti nei giorni scorsi ha inviato una lettera formale alla Presidenza del Consiglio per chiedere che venga resa nota al più presto la Relazione annuale sulle esportazioni italiane di sistemi militari e affinché il governo riprenda il confronto con le associazioni della società civile che da anni svolgono un’attenta azione di monitoraggio. “La pubblicazione della Relazione è in forte ritardo: dovrebbe infatti essere nota già da fine marzo” – afferma Francesco Vignarca, coordinatore della Rete disarmo. “Un ritardo che può essere giustificato solo se il governo intende ripristinare la completa informazione che negli anni della precedente legislatura è stata fortemente compromessa”.