Processo Diaz G8 di Genova: "La teste piange"
La testimonianza che segue è tratta dagli atti del processo per l’irruzione della polizia alla scuola Diaz (udienza del 19/01/2006).
Questo documento fa parte dello speciale A Nordest di Genova, uno spazio che A Nordest Di che mette a disposizione per ricordi, emozioni, fotografie, testimonianze che potete inviare, in qualsiasi forma, alla mail: redazione@anordestdiche.com.
Il testo completo della testimonianza di Nicola Anne Doherty lo trovate sul sito processig8.net, a questo link.
Nicola Anne Doherty, cittadina scozzese, 26 anni ai tempi del G8. Deposizione attraverso interprete
“Siamo arrivati alla Diaz verso le nove, nove e mezza di sera. Abbiamo portato le nostre sacche, i nostri zaini e i sacchi a pelo alla Diaz e li abbiamo lasciati nella hall della scuola. Dopo che abbiamo lasciato queste sacche nella hall della scuola, io, il mio partner e un altro amico abbiamo lasciato la scuola e siamo andati in un caffè bar (…). Siamo arrivati alla scuola verso mezzanotte.
Ci stavamo preparando per andare a letto. Richard è andato in bagno e, mentre lui stava ritornando, hanno sentito molti rumori fuori. Mi ricordo che avevo molto paura, ma non so cosa stava succedendo. C’era molto movimento nella hall, abbiamo seguito delle persone fuori dalla hall su per le scale, siamo andati su al secondo piano.
Siamo arrivati su al secondo piano, c’era un corridoio molto lungo, siamo andati lungo il corridoio e ci siamo fermati alla finestra. Richard ha guardato fuori dalla finestra ed ha fatto un commento, ha visto tanti poliziotti di fronte alla scuola ed ha detto – questo è proprio terribile – o qualcosa del genere.
Poco dopo abbiamo visto poliziotti in fondo al corridoio e ci siamo messi immediatamente a terra. Mi sono sdraiata per terra e Richard s’è sdraiato sopra di me.
La polizia è venuta lungo il corridoio e credo che noi siamo le prime persone avvicinate dalla polizia. Hanno cominciato a picchiarci, immediatamente hanno incominciato a picchiarci coi manganelli. Avevo le mani sopra la testa per proteggermi la testa e sentivo che altre persone anche venivano picchiate dalla polizia. C’era gente che piangeva e chiedevano ai poliziotti di fermarsi, anche io piangevo e chiedere a loro di smettere. Siamo stati picchiati da più di un poliziotto.
Urlavano, erano molto aggressivi nei loro modi. Sembrava che ci odiassero, che ci stessero dicendo parolacce, ma noi eravamo semplicemente sdraiati per terra chiedendogli di smettere.
(La teste piange) sono stata colpita molte volte.
Sono stata picchiata sulle braccia, sulle mani, sul lato del corpo dove RICHARD non mi stava coprendo e sulle gambe
Ad un certo punto ci è stato detto di alzarci, non mi ricordo come ci è stato detto, però ho capito che ci è stato detto di alzarci. Ci siamo alzati e abbiamo messo le mani dietro la nuca. C’erano poliziotti nel corridoio e anche le altre persone che erano state colpite si erano alzate in piedi. Ho visto un poliziotto con un coltello in mano, ha preso una delle altre persone e gli ha preso i capelli e gli ha tagliato un pezzo di capelli con il coltello, come una ciocca di capelli. Poi il poliziotto con il coltello è venuto da me e mi ha preso i capelli. Ho tirato via la testa, ho girato la testa, ho tirato via la testa e credo che abbia preso anche una ciocca dei miei capelli. Eravamo in piedi e si è avvicinato anche un altro poliziotto e mi ha dato… mi ha colpito nel braccio con il manganello e poi mi ha accarezzato i capelli ed ha parlato con una voce molto dolce, come se dicesse “oh poverina”.
E dopo questo ci hanno condotto giù per il corridoio, la polizia ci ha condotto giù dal corridoio e credo che siamo andati giù dalle stesse scale in cui eravamo saliti per arrivare al secondo piano.
Mentre andavamo lungo il corridoio e giù per le scale, la polizia continuava ad urlare e vedevo gente che veniva spinta giù. Ho sentito qualcosa nella schiena come se fosse il manganello che mi spingesse. Mentre stavamo scendendo le scale ho visto una signora che era per terra in fondo alle scale, era sdraiata lì, forse svenuta, collassata. E c’erano delle persone che s’erano radunate intorno a lei. Ci hanno portato giù nella sala, nella hall della scuola sul pianoterra e ci siamo seduti nella hall. Richard sanguinava dalla testa e, quando eravamo seduti lì, ho cercato di mettere qualcosa per fermare il sanguinamento. Ho visto che tante altre persone erano state ferite e picchiate, tante persone avevano sangue sugli abiti, sui vestiti”.
Immagine di apertura da Wikipedia