Piovono contributi sugli hotel del Veneto: 1,3 milioni per digitalizzarli
Un milione e 300 mila euro l’anno per digitalizzare gli alberghi del Veneto. È quanto potrebbe raccogliere il settore turistico regionale sfruttando le opportunità offerte dal tax credit. Lo strumento, un credito di imposta che può coprire fino al 30% delle spese ammissibili fino a un tetto massimo di 12.500 euro, è stato introdotto dal decreto legge “Art bonus”, firmato il 12 febbraio dai ministri dei Beni culturali e dell’Economia e delle finanze.
Sui 15 milioni all’anno stanziati dal governo per il 2015 il Veneto, giocando bene le sue carte, potrebbe portarne a casa circa un decimo. La stima si ricava da un calcolo basato sulla proporzione fra le strutture alberghiere sul territorio nazionale (33 mila) e quelle presenti in Veneto (3 mila): il Veneto rappresenta il 9,16% dell’offerta alberghiera italiana (dati Istat 2013), quota che, riportata allo stanziamento per il tax credit, si traduce in una ricaduta potenziale di 1,3 milioni di euro per gli hotel veneti.
Vassallo: «Una spinta per digitalizzarsi»
Un’opportunità su cui è pronta a scommettere anche Omniaweb Italia, la società di web marketing con base a Padova, che invita gli imprenditori alberghieri a farsi avanti: «Con il tax credit finalmente il governo offre al settore una spinta per completare quel processo di apertura alle possibilità del digitale che negli ultimi anni ha fatto molti passi avanti ma non si può certo dire completato – afferma Victor Vassallo, titolare con Fabrizio Ventre di Omniaweb – Il credito d’imposta vale anche per le spese sostenute nel 2014, che saranno rimborsate nell’anno in corso, mentre per gli investimenti effettuati nel 2015 il rimborso avverrà nel 2016. Si tratta di investimenti che, spessa con una spesa relativamente modesta, consentono di incrementare notevolmente la visibilità del proprio hotel, raggiungendo fasce di clienti giovani, per i quali è naturale utilizzare il web per informarsi sulle mete di viaggio e prenotare i soggiorni».
Province: Venezia e Verona le più avvantaggiate
Fra le province, nella stima, a fare la parte del leone è ovviamente Venezia, che si candida a 540 mila euro di vantaggio fiscale, visto che da sola copre il 3,6% delle strutture alberghiere italiane. Al secondo posto Verona con 298 mila euro di opportunità di tax credit e quasi il 2% degli hotel italiani. Belluno con le sue Dolomiti è in terza posizione con circa 193 mila euro (1,29% degli alberghi). Vicenza può aspirare a circa 121 mila euro di incentivi, Padova a 115 mila euro, Treviso a 75 mila euro e Rovigo a 30 mila euro. La ricaduta positiva sui Sistemi Turistici Tematici (gli SST, istituiti dalla legge regionale 11/2013 che hanno rimpiazzato i vecchi Comprensori turistici) va a premiare le spiagge, seguite dalle città d’arte. Lo mostrano le stime basate sui dati forniti dal Ciset, il centro studi sull’economia turistica dell’università Ca’ Foscari di Venezia.
Il SST mare e spiagge, con il 23,5% degli hotel del Veneto, può ambire a 322 mila euro euro di agevolazione. Nelle città d’arte venete dove si concentra il 17,9% degli alberghi potrebbero arrivare 246 mila euro.
Seguono il lago di Garda (200 mila euro di beneficio stimato) e le Dolomiti (191 mila euro di sgravi), Venezia e la sua laguna (177 mila euro), la Pedemontana e i colli (104 mila euro), la montagna veneta (59 mila euro), le terme (53 mila euro), il Po e il suo delta (12 mila euro).
Il turismo digitale vive una crescita impetuosa, a doppia cifra: secondo l’Osservatorio innovazione digitale nel turismo della School of management del Politecnico di Milano, nel 2014 le transazioni digitali nel turismo in Italia sono cresciute del 10% rispetto al 2013, con un volume d’affari di 9 miliardi di euro. Il 70% degli hotel investe in promozione e in sistemi di pagamento on line: esiste quindi ancora un terzo di esercizi che non hanno effettuato investimenti in questo settore. Il tax credit potrebbe essere l’occasione giusta. Le modalità di accesso all’agevolazione saranno pubblicate entro qualche giorno sul sito del MiBact. Il credito d’imposta può essere richiesto dalle strutture alberghiere con almeno sette camere e dalle strutture extra-alberghiere come affittacamere, ostelli della gioventù, bed and breakfast, rifugi montani. Sono agevolate tipologie di spesa di vario genere: impianti wifi, siti web ottimizzati per dispositivi mobili, programmi per la prenotazione on line, pubblicità sul web, consulenza per il marketing digitale, idee innovative per le persone con disabilità e formazione del personale.