“Passa tutto per la terra”

Un’Africa non povera, ma pauperizzata. Depredata dal capitalismo nelle sue varie forme e fasi storiche. Eppure nuovamente orgogliosa e fiera: che chiede rispetto, autonomia, spazi per provarci da sola. Al di là delle etichette politologiche occidentali. E’ quella cui ha dato voce ieri sera a Padova, davanti a oltre duecento persone, Aminata Traorè, sociologa, ex ministro della cultura del Mali, animatrice del Social Forum africano.

Questa crisi finanziaria e alimentare che stiamo vivendo non ha nulla di congiunturale – ha spiegato – è sistemica ed ha radici molto profonde: Africa ed Europa sono sulla stessa barca. E passa tutto per la terra: la sopravvivenza dell’Africa – in Mali il 70% della popolazione sopravvive di agricoltura – ma anche lo sviluppo del capitalismo“.

Agghiacciante il quadro dipinto per il centrafrica in conseguenza della guerra in Libia: “Dalla Libia, a guerra finita, le armi scenderanno attraverso Mali e Niger seminando morte e distruzione. Tutti i lavoratori africani che erano emigrati nel paese di Gheddafi per lavorare stanno tornando a casa, ingrossando le fila dei disoccupati. Cos’abbiamo fatto per meritare questo? L’intervento della Nato è stato solo in funzione del petrolio, la Libia non ha nulla a che fare con le rivoluzioni di Egitto e Tunisia, i cui reali effetti andranno comunque esaminati negli anni. La Libia è stata semplicemente l’Iraq di Sarkozy“.

Una vera e propria lezione di storia e sociologia, cui (purtroppo) Traoré non fa seguire una ricetta alternativa pienamente convincente. Se non quella di cambiare le cose dal basso, ognuno per il suo piccolo. Per chi l’avesse persa ieri a Padova l’appuntamento è oggi nelle Marche: alle 11.30 all’Istituto Agrario Cecchi di via Caprile e alle 19 alla Casa della Cultura di Ancona. I due appuntamenti, organizzati dal Cospe*, chiudono un tour che ha portato Aminata Traoré in sei città italiane.

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