Otepää, l'Estonia che non ti aspetti
L’Estonia a torto o ragione è maledettamente tallinocentrica e così negli anni le istituzioni hanno cercato, più che di decentralizzare, di promuovere anche le altre località nazionali con l’istituzione di “capitali ufficiose” che nel tempo sono arrivate ad essere addirittura sei.
Tallinn, Eesti pealinn
Pärnu, Suvepealinn – capitale estiva
Türi, Kevadpealinn – capitale primaverile
Narva, Sügispealinn – capitale autunnale (Evviva la democrazia cristiana!)
Rakvere, Metsapealinn – capitale “della foresta” che però è stabilita di anno in anno (Evviva la democrazia cristiana!)
Otepää, Talvepealinn – capitale invernale
E oggi parliamo proprio di quest’ultima, il cuore pulsante dell’inverno estone.
Otepää deve il suo nome alla collina su cui è stata fondata, stavo già maledicendo la mia insegnate di estone quando leggendo “testa dell’orso” non ho trovato “Karupea” ma bensì “Otipää” che è il vecchio nome. Poi indagando ho scoperto che per un certo periodo di tempo la città ha avuto anche il nome scolastico e il pensiero è tornato di nuovo alla bravissima professoressa Katrin.
Otepää è situata nella contea di Valgamaa e conta circa 2000 abitanti ma di inverno sono molti di più grazie alle strutture ricettive di primissimo piano di cui è fornita.
Otepää è piena zeppa di Storia e di storie che adesso cercherò di raccontare:
Linnamägi è la collina cittadina dove nel 1224 il Principe-Vescono Hermann Bishop costruì la fortezza di cui è possibile ancora oggi apprezzarne le rovine
La Chiesa Luterana: situata proprio di fianco alle rovine della fortezza tra l’incredulità dei pagani indigeni fu costruita sempre da Hermann di Dorpat (Tartu). In stile new gothic presenta una torre alta 51 m e all’interno è possibile trovare un preziosissimo organo Kessler del 1852. E’ uno spot importantissimo nella Storia Nazionale Estone poiché il 4 Giugno del 1884 proprio in questa chiesa venne benedetta la bandiera tricolore dell’ ESS, che poi nel 1992 venne adottata come bandiera tricolore. Inoltre nel Maggio del 1997 i 3 presidenti dei 3 stati baltici piantarono 3 quercie nel giardino della chiesa in omaggio alla comune indipendenza.
C’è la Chiesa Invernale, niente di speciale architettonicamente parlando ma con una simpatico aneddoto da raccontare: è la chiesa storicamente frequentata dalla “vizzoche”, le vedove del paese, questo perché essendo più piccola risulta più calda nel periodo invernale. Le stesse vedove finanziarono con le loro pensioni la struttura stessa affinché non venisse chiusa durante il periodo di occupazione sovietica. Di fronte alla chiesa invernale è possibile trovare il monumento al “Re del Folk Estone” Jakob Hurt, il primo pastore evangelico del paese e volto delle defunte 10 corone (RIP)
C’è un bellissimo Museo della Bandiera Estone, come detto Otepää in passato è stato teatro della benedizione dell’attuale drappo nazionale poiché lo stesso era vietato a Tartu. Sinceramente non ho capito molto dai documenti trovati sulla cerimonia, ma la stessa sarà oggetto di nuovo articolo. Di sicuro a consacrare la bandiera fu Rudolf Kallas mentre Heinrich Rosenthal quel giorno pronunciò le seguenti parole:”Anche se l’Estonia era piena di demoni, questi non vorrebbero ancora la nostra bandiera”. Il museo è stato aperto nel 1996 su iniziativa di Juri Stepanov.
Fausto Di Nella (1, continua)
http://tereitalia.altervista.
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