Orecchia di Lepre, un agile tremila affacciato sulla Venosta
Orecchia di Lepre, toponimo originale in lingua tedesca (e anche unico che trovate sui cartelli) Hasenohr, è una cima di 3.257 metri tra la Val’Ultimo e la Val Martello, affacciata di fatto sulla Val Venosta. Ultima propaggine del gruppo dell’Ortles, catena del Gioveretto – che da qui – con il bel tempo – si può ammirare, è di fatto una piramide molto schiacciata. L’ascesa è quindi alla portata di escursionisti esperti, con passo fermo, buona resistenza e assenza di vertigini, ma non richiede attrezzatura particolare se non quella dovuta all’altezza e un paio di ramponi nel caso si trovasse ghiaccio in cresta. L’itinerario proposto (fatto il 3 luglio 2016) è quello dalla Val d’Ultimo. Questa è la mappa dei sentieri della zona. Il nostro itinerario in questo tabellone è il 2 e si percorre tra andata e ritorno in un tempo di 7 ore e mezzo stando alle indicazioni.
Orecchia di Lepre, come arrivare in auto
Salendo dalla Val d’Ultimo bisogna arrivare a Kuppelweis (Pracupola), verso la fine del grande bacino idroelettrico che inizia a St.Walburg. Proprio prima dell’abitato e degli impianti di risalita di SchwemmAlm si gira a destra seguendo le indicazioni per la malga Steinrast. Potete lasciare l’auto qui (a 1.700 metri circa) o a Kuppelwieser Alm (a 1970). A piedi le due distano – tra i 30 e i 50 minuti. Da entrambe è ben visibile la diga idroelettrica che dà vita all’Arkzer Stausee / Bacino di Quaira, il lago che vedrete dall’alto dell’Orecchia di Lepre.
Orecchia di Lepre, il sentiero
Le indicazioni sono chiare, basta seguire il sentiero 11 che fino a Kuppelwieser Alm corre dentro un bosco e poi segue una strada forestale tagliandone i primi tre tornanti con una scorciatoia. E’ questo, quando riprenderete la strada forestale, il punto in cui – se sovrappensiero come capitato al sottoscritto – potreste sbagliarvi: dovrete infatti girare a destra seguendo l’11 B e non continuare a salire sull’11, altrimenti vi ritroverete a Tarcher Joch, passo che porta in Val Venosta. Bella deviazione ma rischia di appesantire un’escursione già impegnativa dal punto di vista della fatica. Girando a destra e proseguendo sulla forestrale troverete la deviazione per Hasenohr in corrispondenza del secondo tornante successivo, il sentiero è l’11A. Si sale rapidamente lungo un ruscello ai 2500 metri del Latscher Joch: da qui, sulla destra vedrete i Pilastri, una costruzione in pietre con sopra dei tronchi concavi che servivano a far scorrere l’acqua che scendeva dalla montagna per farla giungere fino a valle in Val Venosta lungo dei canali. Ultimo bivio: per proseguire verso la cima bisogna seguire il sentiero 2 che risale fino a 2.700 metri. Da qui in poi è tutta in cresta. Dapprima abbastanza agile (roccette e qualche nevaio). Dai 3026 metri della Blaue Schneid (indicato su una grossa roccia) la cresta diventa più impervia e deve essere aggirata in più punti attrezzati con corde. Gli ultimi 100 metri di dislivello verso la vetta sono un plateau coperto di neve che non desta particolati preoccupazioni. Per il ritorno si segue la via dell’andata.
Orecchia di Lepre, qualche consiglio
Per escursionisti esperti l’Orecchia di Lepre è una cima alla portata. Quando è stata fatta questa relazione a inizio luglio, con un po’ di neve dai 2.800 metri in su, non ha richiesto l’utilizzo dei ramponi – comunque da portare – a causa della temperatura. E’ bene comunque prestare attenzione a eventuali tratti ghiacciati. Si tenga in considerazione che con molta neve o a inizio stagione vedere le indicazioni del sentiero potrebbe essere difficoltoso. Si consiglia di prendere informazioni da eventuali escursionisti di ritorno dalla vetta e di prestare attenzione al fattore stanchezza nell’ultimo tratto (quello dalla Blau Schneid in poi). Se si soffre di vertigini o mal di montagna meglio evitare.
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