Venezia, Nicolas Berggruen dopo Casa dei tre Oci compra anche palazzo Diedo
Nicolas Berggruen, miliardario e filantropo con doppia cittadinanza statunitense e tedesca, allarga le sue proprietà veneziane e dopo aver acquistato tramite il proprio Charitable Trust la Casa dei tre Oci alla Giudecca, ora annuncia una nuova operazione con la compravendita dello storico Palazzo Diedo, già sede del Tribunale di sorveglianza e ora in fase di restauro. Ospiterà mostre d’arte, come già l’edificio della Giudecca.
Nicolas Berggruen, si legge in una nota diffusa il 16 marzo, ha annunciato oggi la creazione di Berggruen Arts & Culture e l’acquisto da parte del Nicolas Berggruen Charitable Trust dello storico Palazzo Diedo, nel sestiere Cannaregio di Venezia, attualmente in corso di restauro e di rinnovo per servire come base per questo articolato programma internazionale e per le sue attività a Venezia e nel mondo.
Palazzo Diedo, si parte con una residenza d’artista di Sterling Ruby
A Palazzo Diedo, Berggruen Arts & Culture ospiterà una serie di mostre — alcune con opere appartenenti alla collezione personale di Nicolas Berggruen — oltre che installazioni, simposi, e il programma di artist-in-residence che promuoverà la creazione di arte a Venezia. Per dare vita al palazzo durante la fase di ristrutturazione e rendere visibile al pubblico il suo nuovo ruolo, Berggruen Arts & Culture ha scelto Sterling Ruby per inaugurare il progetto di residenza d’artista (artist-in-residence). Ruby creerà A Project in Four Acts, installazione pluriennale il cui primo elemento debutterà il 20 aprile 2022 e sarà esposto per tutta la durata della 59a Biennale Arte.
Mario Codognato direttore artistico di Berggruen Arts & Culture
Mario Codognato, curatore di arte contemporanea di fama internazionale, che è stato capo curatore del MADRE a Napoli e direttore della Anish Kapoor Foundation a Venezia, è stato nominato direttore artistico di Berggruen Arts & Culture. L’architetto veneziano Silvio Fassi sta supervisionando l’intervento di restauro del palazzo, che aprirà ufficialmente nel 2024, in concomitanza con la Biennale di Venezia.
«Nutrendo un profondo amore per Venezia, desideravo da tempo creare un luogo in cui l’arte potesse essere ispirata dalla città e creata nella città – è il commento di Nicolas Berggruen –. Siamo emozionati all’idea di realizzare ora questo sogno ristrutturando Palazzo Diedo — un edificio magnifico per molto tempo associato a una delle famiglie storiche di Venezia — e rendendolo accessibile al grande pubblico come sede dell’iniziativa Berggruen Arts & Culture. Guardiamo con entusiasmo all’idea di vedere artisti innovativi della città e di ogni parte del mondo venire a Palazzo Diedo per realizzare nuove opere e proporre nuove idee, restituendo a Venezia la sua importanza come luogo di creazione artistica».
Aggiunge Mario Codognato: «Dopo aver trascorso una lunghissima parte della mia carriera lontano dalla città in cui sono nato e dal luogo che mi ha formato, sono entusiasta di essere di nuovo a Venezia, e di affiancare Nicolas Berggruen nella realizzazione di questo nuovo polo creativo che è così promettente. Come Nicolas, credo nell’arte che parla al pubblico, che ci induce a pensare in modo diverso e che innesca discussioni — e credo che la città di Venezia non abbia soltanto un passato ma anche un futuro come uno dei grandi crocevia mondiali dell’arte e delle idee.”
Ha dichiarato Sterling Ruby: «È un onore straordinario essere scelto come primo artist-in-residence alla Berggruen Arts & Culture, lavorare con Palazzo Diedo e fare parte dell’ambiziosa visione di Nicolas. Durante il restauro dei prossimi anni, l’installazione che ho immaginato cambierà con l’edificio, esprimendo e anche commentando che cosa significa lavorare per un palazzo con una lunghissima storia, e riflettendoin modo diretto, concreto, le tradizioni della creazione di arte e artigianato che sono parte integrante di Venezia».
Una struttura in rilievo sulla facciata di Palazzo Diedo
La prima fase di A Project in Four Acts di Ruby sarà una struttura in rilievo che si appoggia sulla facciata del palazzo e che rimarrà esposta fino a novembre 2022. Parallelamente all’inizio dei lavori, Ruby allestirà due installazioni esterne tra la fine del 2022 e la tarda primavera del 2023, rispondendo alla struttura e avvolgendola man mano che si trasforma. La fase finale comprenderà una residenza che si concluderà con una mostra a Palazzo Diedo, nell’ambito dell’inaugurazione ufficiale nella primavera 2024.
Tutte le foto © Alessandra Chemollo, courtesy Berggruen Arts & Culture