(E)mozioni altoatesine: sì della Provincia alla richiesta di nazionale del Sudtirolo
Non pensiate di sottovalutarli. La nazionale del Sudtirolo ha appena vinto – in casa – per la terza volta i campionati europei delle minoranze linguistiche. Piegati in finale i sempre ostici occitani. In realtà le compagini altoatesine erano due: c’erano anche i ladini, ma non hanno avuto fortuna. Niente da fare per avversari come gli Adalet (tatari di Crimea), i turchi di Tracia, gli ungheresi di Romania, i tedeschi di Polonia. Europeada, si chiama il torneo: ed è una bella iniziativa, vissuta con lo spirito giusto.
Ma lo spirito, si sa, è contagioso: così il consiglio provinciale di Bolzano ha votato sì alla mozione per chiedere una nazionale autonoma del Sudtirolo. Ventidue sì, sette no: il presidente della Provincia Arno Kompatscher, bontà sua, si è astenuto. Una mozione così, tanto per scaldare l’aria in vista di Italia-Germania. D’altronde ci voleva qualche pungolo ad una terra che già vede caroselli alle vittorie tedesche. Anche il pallone, si sa, può buttarla in politica. Chiedere a Piqué e al suo sgranchir di dita medie durante l’inno spagnolo (lui, indipendentista catalano convinto). Oppure ai tanti giocatori del Barcellona che scendono in campo anche con la “nazionale” catalana.
La mozione prevede di chiedere alle Fær Øer consigli su come farsi accettare da Fifa e Uefa. La domanda è: come ha fatto quella piccola isola ad entrare nelle qualificazioni europee e mondiali? Meglio mantenere la suspence e non dire ai consiglieri del sì che le Fær Øer sono uno Stato. Non ci resta che piangere. Per farlo vi mandiamo il sunto, pubblicato sul sito della Provincia, della discussione in aula. Consiglieri che, ricordiamo, vengono pagati.
«Pius Leitner (Die Freiheitlichen) ha ricordato che agli Europei di calcio in corso la Grab Bretagna é rappresentata da 3 squadre, e si é rallegrato che la STF sostenesse ora questa posizione, appoggiando la mozione. Hans Heiss (Gruppo Verde) ha sostenuto, citando Löw, allenatore della nazionale tedesca, che “noi non abbiamo un trauma italiano”, e quindi di non avere problemi se gli atleti sudtirolesi gareggiano per la nazionale italiana, mantenendo la loro identità come già fece Thoeni. Heiss si é detto favorevole però anche a una rappresentanza al di fuoroi del contesto statale, “come rgeionalitá”: ha quindi annunciato voto favorevole ai punti (1) e (3), respingendo invece il (2) perché “essere accolti in associazioni mafiose non è un obiettivo da perseguire”. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), co-firmatario della mozione, ha detto che con la stessa motivazione Heiss dovrebbe essere anche contrario all’appartenenza del Sudtirolo all’Italia. Ha aggiunto che si continua a propagandare l’allontanarsi dagli Stati nazionali, ma non si agisce concretamente in questo senso: se le Regioni diventano visibili fa bene all’Europa, alla sua molteplicità. Knoll ha ricordato il successo dell’Europeada all’estero, nonostante la trascuratezza in patria, cosa che dimostra che lo sguardo sulle minoranze dall’esterno è più aperto di quello in loco. Secondo Andreas Pöder (BürgerUnion-Südtirol-