La strada del cibo arriva in Kosovo
In viaggio con le strade del cibo: Elisabetta Tiveron, cuoca/scrittrice, e Nicola Fossella, fotografo, alla scoperta dei Balcani. Ecco la loro nuova spedizione. (Il loro progetto qui)
Rientrati alla base dopo 13 giorni di viaggio. Abbiamo macinato più di 3.000 chilometri e non abbiamo quasi mai avuto connessione internet, quindi non siamo riusciti a dare notizie in tempo reale… ma ora recuperiamo.
Partiti mercoledì 6, tre giorni di viaggio per arrivare in Val Rugova, in Kosovo (confine nord-ovest con il Montenegro). Giorni che si sono rivelati intensi… molto più del previsto. Una prima tappa a Prijedor, in Bosnia (nel territorio della Repubblica Srpska), a casa della signora Ljubica, che come altre donne (musulmane, serbe e croate) che vivono in città e nei villaggi limitrofi ha aderito all’associazione Promotur e ospita turisti e viaggiatori di passaggio promuovendo anche la cucina locale (nel suo caso, quella della comunità serba). Una forma di turismo rurale che sta crescendo piano piano.
Il secondo giorno abbiamo attraversato la Bosnia via Sarajevo e Visegrad, passando da un paesaggio da cartolina all’altro (niente da invidiare alla Svizzera più bucolica… anzi), per poi entrare in Serbia e quindi in Montenegro.
Bella la Serbia… ma ci ha riservato una sorpresa poco piacevole, nella fattispecie una buca killer nell’asfalto che ha disintegrato due gomme della pandina. Fortunatamente la gente del posto ci ha dato una mano (ci trovavamo a diversi chilometri di distanza dal primo paesino) e tutto si è sistemato nel giro di due ore. In Montenegro, poi, altra sosta forzata, a causa di un pezzo di montagna franato sulla statale… e infine l’arrivo in val Rugova (che dalla città di Peja si incunea tra i monti più alti del Kosovo) dove eravamo attesi a casa del signor Osman Shala a Drelaj, uno dei 13 piccoli villaggi situati sui fianchi delle montagne (villaggio = alcune case, una piccola moschea, il cimitero… per tutto il resto bisogna scendere in città). Anche in questo caso, la famiglia aderisce ad un’associazione (Rugova Experience) che promuove la cultura locale attraverso una forma di turismo rurale responsabile.
Lì per due giorni abbiamo fatto vita di campagna/montagna, seguendo Osman e i suoi familiari nelle attività quotidiane (la famiglia vive quasi esclusivamente di autoproduzione): la mungitura mattutina delle mucche, il pascolo, la pesatura serale del miele, la lavorazione del latte, la preparazione del pane e dei piatti tradizionali…
Qui di seguito qualche immagine di quei primi giorni (il resto del materiale fotografico è ancora in lavorazione).
Di questo piatto parleremo ancora…
Ecco, questo è solo un assaggio… di materiale ne abbiamo un bel po’ su cui lavorare: foto (tante), prodotti da approfondire, ricette da riprodurre, anche in vista delle prossime cene…
(a proposito di cene: ne organizzeremo certamente una nelle prossime settimane, a Padova – salvo cambi di programma).
Quindi… ci rileggiamo qui a breve :-)
Nicola Fossella