La musica araba: il suono del Qanun
La musica araba: il suono del Qanun
Dopo aver parlato del Sultano degli strumenti musicali arabi, è quasi d’obbligo parlare del più nobile degli strumenti, il Re tra tutti e sicuramente il più difficile, il Qanun. Forse per tanti di voi questo nome non dice nulla e se vi chiedo di provare ad usare la vostra immaginazione per dargli un forma, risulta un impresa impossibile. Sono inoltre quasi sicura che se vi faccio ascoltare qualche nota suonata da questo strumento, subito la vostra mente la associa ad una sonorità medio- orientale. Infatti, se chiudiamo gli occhi ed ascoltiamo qualche pizzicata di questo strumento, veniamo immediatamente trasportati da un soffio mistico orientale in terre predominate dagli odori delle spezie, del cedro, del mare e dalle dune del deserto, catturati dal fascino degli arabesque e ammaliati dalle sinuosità delle linee calligrafiche arabe che danno forma e vita e parole, disegnando usignoli, fiori, amori e dando forma e vita anche al qanun stesso.
Origine:
Il significato letterario in arabo della parola é “legge”, infatti è uno strumento che detta legge o, meglio, le regole all’interno dell’orchestra araba. Vanta di origini molto lontane ed antiche: i primi ritrovamenti possono essere associati alle prime arpe Egizie. Nella storia si è sempre riservato un posto molto affascinante grazie alle sue melodie ipnotiche. Inizia ad avere una sua identità e un proprio nome attorno al X secolo, proprio all’interno di un racconto da “Mille e una Notte”, ove viene menzionato come strumento di corte. La vera e propria data di partenza però viene riconosciuta solo verso la fine del 13° secolo, dove il musicista Al- Farabi lo menziona in vari scritti musicali. Sappiamo anche che durate il periodo Ottomano, il qanun divenne lo strumento ufficiale di corte ed iniziò a prendere piede in tutto il Medio Oriente. Il qanun si è sempre riservato un posto di eccellenza a causa della sua difficoltà e dallo studio continuo dello strumento: dal 19° secolo è diventato lo strumento ufficiale della società élite colta di Siria, Egitto ed Iraq.
Forma e struttura:
Questo strumento fa parte della famiglia degli strumenti cordofoni, dalla formatrapezoidale piatta é una tavola armonica di legno. Composto da 72 corde di nylon o di metallo, raccolte in gruppi da 3 stringhe l’una che compongono così una nota, formando quindi una scala diatonica di 25 note musicali. Sul lato diagonale dello strumento si trova un sofisticato sistema meccanico di leve: una serie di tante piccole leve di legno che vengono utilizzatie(aperte o chiuse) durante l’esecuzione del pezzo musicale per cambiare il tono o la scala musicale, direttamente durante l’esecuzione del pezzo. Il qanun viene suonato appoggiandolo sulle ginocchia del musicista o su un tavolo e pizzicando le suo corde con l’ ausilio di due piccoli plettri di metallo, fissati alle dita. Più di qualsiasi altro strumento arabo, il qanun enfatizza le capacità eccellenti e virtuose del musicista e la sua maestria nell’esecuzione di abbellimenti e rapide scale.
Lo sviluppo:
Il qanun copre un ruolo integrante nella musica del Medio oriente, coprendo molti stili musicali, dallo stile più classico alle ultime hit moderne/pop arabe. Nel corso del 1920 è diventato un pilastro fondamentale, con il oud, dell’orchestra araba musicale. E’ infatti lo strumento particolarmente favorito dalla grande cantante egiziana Oum Kalthoum. Un altro grande nomi di fama internazionale legato alqanun è Mohamed Abdo Saleh, grande musicista egiziano, che attraverso i concerti appunto di Oum Kalthoum ha portato questo strumento ai massimi livelli di eccellenza e ha contribuito a segnare un pezzo di storia della musica araba classica .
Fatima Abbadi