La lezione norvegese

Rimanere umani davanti all’orrore. Dobbiamo essere grati alla Norvegia oggi, nel giorno della condanna di Anders Behring Breivik a 21 anni di carcere, prolungabili se non si ravvederà (e non si ravvederà).

Un Paese che non ha mai arretrato di un millimetro rispetto alla propria concezione di diritto e di rispetto della persona, che ha sfoderato compassione e forza nel momento più duro, proprio per ricordare e rendere immortali i valori di quei ragazzi morti ad Utoya. Ora i media mostreranno i plastici e i grafici della cella “super-lusso”, qualcuno irriderà la “mollezza” dell’ordinamento giuridico scandinavo. Ma per AND quella di oggi rimane e rimarrà la “lezione norvegese”.

E quindi, oggi, AND per tutto il giorno ascolta My Rainbow Race di Pete Seeger, la canzone che Breivik odia tanto e che quarantamila norvegesi hanno cantato in coro al di fuori del carcere. Per punirlo.

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