Kony 2012, 1 and 2: la vittoria del marketing?
Kony è forse uno dei migliori esperimenti di campagna virale mai creato da una Ong. L’obiettivo ufficiale: risvegliare le coscienze sull’Africa ricordando la tragedia dei bambini soldato. Per avere un’idea del dispositivo dispiegato visitate il sito di Invisible Children. Il marketing che vince sulla sostanza armandosi di immagini truci? L’Africa vista ancora una volta da occhi troppo occidentali?
“Il nuovo filmato – scrive corriere.it – della durata di 20 minuti, più corto della prima parte in cui si narravano le crudeltà commesse dal generale ugandese Josep Kony e del Lord Resistence Army contro bambini e bambine, ridotti in schiavitù – spiega come in realtà l’intento di Invisible Children sia stato di risvegliare le coscienze sull’Africa, continente troppo spesso dimenticato e relegato in fondo ai notiziari televisivi, nonostante ogni giorno vi vengano consumati i peggiori crimini contro l’umanità. Anche in questo caso le immagini sono curatissime, così come le musiche e i claim utilizzati. Nel sequel viene poi annunciata un’iniziativa mondiale per il 20 aprile a favore dei bambini soldato. Nessun accenno, invece, al ricovero per motivi psichiatrici di Jason Russell, regista di Stop Kony 2012, fermato dagli agenti dopo aver dato i numeri in mezzo alla strada completamente nudo a pochi giorni dal successo del documentario”.
Il dibattito è aperto. Ma abbiamo deciso di riunire in unico post il primo e il secondo filmato, di modo che ognuno possa farli la sua idea.
Parte prima
Parte seconda