Kenya, verso Luo Land: il panorama della Rift Valley
Dopo aver assaporato negli scorsi post le contraddizioni di Nairobi è ora tempo di partire, di lasciarsi alle spalle la capitale e d’iniziare un viaggio alla scoperta del Kenya rurale, delle bellezze culturali e naturalistiche non percorse dal turismo di massa… destinazione Sondu, Nyanza Province, Luo Land!
Si parte da Nairobi il lunedì mattina, il mezzo di trasporto è il matatu di Karibu Afrika. Scattante, divertente e spartano è il mezzo che si prenderà cura degli spostamenti in Kenya. La parte più difficile e noiosamente incasinata del viaggio di oggi è l’inizio: uscire dalla città. Seppure nella direzione opposta del flusso di traffico, percorrere la Naivasha Road alle 8 di mattina è sempre una sfida. Il tempo di percorrenza dipende dal livello di arroganza del guidatore e dal mezzo che guidate.
In Kenya per strada c’è solo una regola: “Non ci sono regole”, cosa comune peraltro con i Fight Club e con le corse Hash. Si entra sulla strada che collega Nairobi a Nakuru, qui la chiamano autostrada, a prima vista è spaziosa, con due corsie per ogni senso di marcia, con un bell’asfalto. Ma in Kenya quasi sempre l’apparenza inganna.
Elenco brevemente alcune esperienze e incontri particolari che ho fatto su quest’autostrada: la normale processione di pedoni che attraversano l’autostrada di corsa scavalcando la barriera di cemento armato che fa da divisione tra i due sensi di marcia; una gara ciclistica!!! chi arriva vivo vince?; una carro funebre con auto al seguito… in contromano; zebbre e babbuini ad un metro dalla carreggiata; una serie di dossi altissimi; la corsia a sinistra non percorribile ai più, troppo segnata nel tempo dal peso dei camion.
Arrivati a Limuru si esce dall’autostrada e si prende la Old Naivasha Road anche conosciuta come la “strada degli italiani”. Furono infatti i prigionieri di guerra italiani della seconda guerra mondiale a costruire questa strada che offre dei panorami mozzafiato. La strada è molto panoramica… pure troppo… la prima volta che ho guidato su questa strada avevo i brividi. Dopo pochi chilometri ci si ferma ad uno dei numerosi punti panoramici che vi daranno una visuale a 180 gradi sulla Rift Valley, un salto nel vuoto di oltre 400 metri. Sarete assaliti dai famosi vu cumpra’ della Rift Valley, alquanto agguerriti a cercare di vendervi qualsiasi prodotto artigianale kenyano ad un prezzo speciale solo per turisti bianchi… il doppio almeno! La Rift Valley è una spaccatura della crosta terrestre che ha creato un immenso corridoio, largo tra i 20 e i 100 km, che si estende per circa 5.000 km dalla Siria al Mozambico. In Kenya la faglia attraversa il paese in direzione nord-sud e comprende la zona dei laghi Turkana, Baringo, Bogoria, Nakuru, Elmenteita, Naivasha e Magadi. Si scende dai 2.241 metri d’altezza di Limuru ai 1.800 metri di Mai Mahiu per una strada impervia, costantemente in discesa e perennemente in curva a seguire le forme della collina. A destra la collina, a sinistra la Rift Valley, davanti e dietro di voi camion che scendono in prima marcia e ai 20 all’ora per non rischiare di schiantarsi. Un sandwich all’africana, un’esperienza tutta da ‘vivere’.
Da Mai Mahiu inizia invece una strada piacevolmente deserta che arriva fino a Sotik.
Anche questa strada è made in Italy (un azienda in questo caso) ed è senza dubbio la miglior strada del Kenya. Il vostro matatu alternerà salite e discese seguendo il naturale andamento delle colline in un panorama piacevole e dinamico: crateri di vulcani spenti, aree estremamente aride, branchi di zebbre e gazzelle, aree agricole e verdeggianti. Sotik è una cittadina misteriosa nel senso che chiunque abbia intrapreso il viaggio Nairobi – Sondu quando passa per Sotik sta dormendo, vuoi per i paesaggi che si fanno più monotoni, vuoi per il caldo di mezzogiorno, vuoi per la fame che inizia a farsi sentire. Dopo Sotik c’è ancora un oretta e mezza di macchina ed eccoci arrivati a Sondu, cittadina che segna la vostra entrata in Nyanza Province.
Karibu Sondu, benvenuti in terra Luo.
Luca Marchina