Sognando l'Australia: Italian Dreamtime
Che l’Australia rappresenti per molti giovani italiani la nuova terra promessa non è una novità. Che quattro ragazzi creino una piattaforma per raccogliere le storie di coloro che nell’altro emisfero si sono costruiti una nuova vita e una nuova realtà, ricorda il diario di viaggio scritto nel 1959 da Pier Paolo Pasolini, La lunga strada di sabbia.
“Per la rivista Successo lo scrittore raccontò l’estate degli italiani dell’epoca, restituendo un ritratto del cambiamento in atto tra i residui del dopoguerra, il boom economico e l’affermarsi della nuova borghesia. Allo stesso modo Italian Dreamtime vuole fare un ritratto degli emigrati italiani del ventunesimo secolo, e scoprire in cosa somigliano e in cosa si differenziano da quelli del secolo precedente” spiega il bolzanino Denis Strickner, che insieme agli amici e colleghi videomaker, fotografi, web designer e soprattutto appassionati viaggiatori Francesca Novali (Content Manager e Social Media Manager), Oriana Pagano (Web designer, blogger, social media manager e traduttrice) ed Emiliano Bechi Gabrielli, responsabile della comunicazione e promozione dell’Ufficio Turismo del Wwf Italia.
Il progetto sta partendo a pieno regime in queste settimane ma i quattro promotori sono già da mesi “on the road” e hanno già raccolto decine di storie. Rispetto al secondo dopoguerra la situazione dell’emigrazione italiana in Australia per certi versi non è cambiata: dopo Cipro, il Belpaese ha registrato negli ultimi due anni l’incremento maggiore di partenze per l’Australia (+116%), con un totale di 32.000 presenze, un numero addirittura maggiore di quello registrato proprio nel secondo dopoguerra. Si inizia con un visto “vacanza-lavoro” e ci si crea la propria vita oltreoceano. “qua non esiste razzismo, non esiste pregiudizio. Se uno vuol lavorare lavora” spiega Giordano Rossi, allenatore di calcio. Ma Italian Dreamtime raccoglie anche storie di emigranti “illustri” così come di visite occasionali.
Come quelle della tuffatrice bolzanina Tania Cagnotto, del calciatore Alex Del Piero o della cantante di origini italiane Natalie Jane Imbruglia. «In un crocevia tra presente, passato e futuro, il progetto mira a costruire un ritratto degli emigrati italiani di ieri e di oggi, per scoprire se l’Australia è davvero la nuova terra promessa» spiega Denis. Un viaggio-documentario fatto di storie, interviste, scatti fotografici e incontri fortuiti, che è possibile seguire ogni giorno sulla pagina Facebook (Italian Dreamtime), su Twitter (itadreamtime), Instagram (italiandreamtime) e sul sito del progetto (www.italiandreamtime.com). Le storie più significative diventeranno poi una video-serie a episodi pubblicati su YouTube (ItalianDreamtime) a partire da giugno. Ma il progetto guarda già oltre: “Partiamo dall’Australia ma puntiamo a possibili edizioni in Paesi altrettanto popolati da italiani, quali Canada, Stati Uniti, Brasile e Argentina» conclude Strickner.
Silvia Fabbi
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