Ilaria Alpi, un palazzetto sportivo alla memoria

Ilaria Alpi e Miran HrovatinSarà inaugurato a Padova venerdì 14 marzo, alle 11.30, il primo palazzetto sportivo dedicato alla memoria di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa insieme al suo operatore Miran Hrovatin a Mogadiscio, vent’anni fa.
Le sarà dedicata la struttura di via Lucca, nel quartiere Sacra Famiglia. Ilaria Alpi (1961 – 1994) è stata uccisa con il cineoperatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994, 20 anni fa, a Mogadiscio, Somalia,, dove era stata inviata dalla redazione esteri del TG3 a seguire la guerra civile somala e il ritiro del contingente italiano. Ma, soprattutto, per indagare su un traffico internazionale d’armi e di rifiuti tossici illegali. Ed è proprio per questo che sono stati assassinati.
A venti anni di distanza siamo ancora in attesa di conoscere i reali mandanti dell’omicidio, di tutta la verità su quella tragica vicenda. Quella verità che Ilaria ha sempre cercato e per la quale si è sacrificata.

All’inaugurazione interverranno:
Ivo Rossi, Vice Sindaco Reggente
Umberto Zampieri, assessore allo sport del Comune di Padova
Alessandro Naccarato, parlamentare Commissione Antimafia
Antonino Padovese, pres. di Assostampa Padova, giornalista del Corriere del Veneto
Cristina Marchesi, giornalista freelance, Consigliere nazionale ODG
Testimonianza di Laura Silvia Battaglia, giornalista freelance in aree di conflitti
Ecco le parole di Umberto Zampieri, assessore allo sport di Padova:  “Ilaria Alpi è l’esempio positivo che voglio portare alla città, in particolare ai giovani. La professione del giornalista è indispensabile per far emergere la verità. Spesso diventa una missione che parte da forti ideali ed è proprio questo che Ilaria Alpi ci insegna”. Mentre Gianluca Amadori, pres. Ordine dei Giornalisti del Veneto, ricorda : “l’informazione è sotto attacco. Ci si dimentica di come l’informazione fatta bene sia fondamentale per tutti e come oggi siano i freelance, quindi il 60% dei giornalisti, a portarla avanti con fatica e sottopagati. Ricordiamo in questa occasione che sono 70 i giornalisti morti nell’ultimo anno. Ma c’è anche un altro modo di ‘pagare’ questo lavoro: le querele per diffamazione che colpiscono chi fa questa professione!”

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