Giustizia, a L’Aia si impara da Bolzano
Di Cuno Tarfusser a Bolzano si parla nei termini con cui si descriverebbe il protagonista di una saga epica. Innumerevoli aneddoti, intuizioni che l’hanno visto precorrere i tempi (nel 2007 quella altoatesina fu la prima Procura d’Italia a ottenere la certificazione di qualità Iso 9001-2000) e una carriera sfolgorante. Tre anni dopo essere diventato giudice della divisione preliminare (la pre-trial chamber) presso la Corte Penale Internazionale dell’Aia in Olanda, da domenica l’ex procuratore di Bolzano ne ricopre la carica di vice presidente. “E’ un onore e una bella sfida” ha commentato.
Tra i messaggi di congratulazioni ricevuti c’è quello illustre del ministro degli Esteri Giulio Terzi, che ha espresso “grande soddisfazione” per il nuovo incarico del magistrato bolzanino. “Si tratta di un risultato che testimonia il prestigio internazionale del nostro Paese, che da sempre assicura massimo sostegno ad un organismo di fondamentale importanza, competente a giudicare sui più gravi crimini internazionali” ha spiegato il ministro. Un esempio su tutti: nell’agosto 2011 Tarfusser aveva dovuto cimentarsi nientemeno che con la guerra in Libia e aveva firmato, insieme ai due colleghi della divisione preliminare, il mandato di cattura nei confronti del leader del Paese nordafricano Muhammar Gheddafi, nonché del secondogenito del colonnello, Saif al-Islam, e del capo dei servizi segreti libici, nonché cognato del colonnello, Abdullah al-Senussi.
L’impressione è che le decisioni da prendere in queste circostanze siano molto complesse, quasi inaffrontabili per una persona in carne e ossa. Ma Tarfusser, dichiaratamente mosso dallo spirito del civil servant, sostiene di essere sereno. “Faccio il mio mestiere come l’ho sempre fatto anche in Alto Adige. Da fuori sembriamo intoccabili, ma la realtà è che facciamo i giudici allo stesso modo come lo fanno i colleghi nei tribunali del mondo” ha avuto modo di commentare subito dopo aver spiccato il mandato di cattura del colonnello.
Precursore dei tempi anche nel taglio internazionale impresso alla propria formazione, Tarfusser ha studiato giurisprudenza a Innsbruck e Padova. Nel 1985 è diventato sostituto procuratore a Bolzano. Da giovane magistrato si è occupato tra l’altro dell’ultima ondata del terrorismo sudtirolese e di Tangentopoli, dovendo vivere per un certo periodo sotto scorta. Nel 2001, Tarfusser è stato nominato procuratore capo. Dal 2009 è giudice alla Corte Penale Internazionale dell’Aia.
Silvia Fabbi