Giovani promesse, al Bo Tapparelli e il vincitore del Campiello Opera Prima

Un nome già c’è, ed è quello del veronese Filippo Tapparelli, fresco vincitore del premio Campiello con il suo manoscritto inedito «L’inverno di Giona». Il secondo lo si conoscerà il 25 maggio, quando sarà proclamato il vincitore del Campiello Opera Prima. Saranno i due protagonisti della serata del 1°giugno che l’ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova, in collaborazione con l’Università di Padova, ha deciso di dedicare ai premi letterari che riconoscono la qualità degli esordienti. Tra le colonne del prestigioso cortile antico del Bo, alle 17:30, in anteprima nazionale, i neoeletti vincitori del XXXI Premio Calvino e del XV Premio Campiello Opera Prima si presentano al pubblico accompagnati dai rappresentanti istituzionali dei due concorsi, rispettivamente Mario Marchetti e Piero Luxardo, e dalla vincitrice della scorsa edizione del Calvino, la padovana Emanuela Canepa, per la chiusura della settima edizione di «Da giovani promesse…», il festival della giovane narrativa italiana e internazionale.

Ad aggiudicarsi il Premio Calvino, come detto,  il veronese Filippo Tapparelli. Al suo manoscritto inedito “L’inverno di Giona”, la giuria ha riconosciuto una «grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento». Classe 1974, veronese, ha studiato letteratura inglese e russa all’Università di Verona. È impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta.

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