Tutti i furti del mondo
Un costo aggiuntivo di 144 euro a famiglia del quale si farebbe volentieri a meno, quello dei furti in negozio o nella catena della vendita al dettaglio. Vi proponiamo lo studio di Euromonitor International.Un piccolo viaggio del mondo attraverso i furti in negozio che ci dice cosa si ruba nei diversi paesi e quanto. Sorpresa: la media dei furti in Italia e’ leggermente più bassa di quella europea.
Le differenze inventariali a livello globale sono costate, al settore Retail, nel 2012, oltre 112 miliardi di dollari, pari a 88,6 miliardi di euro. E’ quanto rivela l’edizione 2012-13 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, secondo cui le differenze inventariali, le cui cause sono riconducibili principalmente a fenomeni di taccheggio, frodi da parte di dipendenti o fornitori, attività della criminalità organizzata nel retail ed errori amministrativi, hanno rappresentato, in media, una percentuale pari all’1,4% delle vendite Retail.
Lo studio ha coinvolto i Retailer di 16 Paesi, che coprono 160.000 punti vendita, pari a 1.500 miliardi di dollari di vendite nel 2012.
Analizzando il peso delle differenze inventariali per nucleo familiare, in media, nel nostro Paese, il costo è di 144 euro, importo che globalmente, si aggira intorno ai 101 euro, mentre a livello europeo 145.
Per quanto riguarda, invece, la classifica degli articoli più rubati, a livello globale, al primo posto troviamo gli accessori moda, in particolare jeans, calzature e capi di lingerie, mentre al secondo posto i prodotti elettronici ad alto valore economico come smartphone, iPhone e tablet. Segue la categoria dei parafarmaci, con trattamenti antiallergici e latte in polvere, l’health&beauty, in particolare cosmetici e profumi e il segmento entertainment, costituito da videogames e accessori per cellulari.
E’ importante tenere presente che i prodotti più rubati variano a seconda del Paese e del settore di riferimento e, per esempio, se consideriamo l’Italia, tra i Retailer di generi alimentari le referenze maggiormente soggette ai furti sono gli alcolici (vino e liquori), i formaggi e la carne confezionata, mentre nell’abbigliamento sono accessori moda, vestiti di marca e costumi da bagno.
Per contrastare il fenomeno, a livello globale, sono stati investiti, circa 6,5 miliardi di euro nell’ultimo anno. Fra i Retailer coinvolti nello studio, coloro che hanno effettuato importanti investimenti nella prevenzione delle perdite, ritengono di gestire, in modo adeguato, le differenze inventariali. Questo segnale positivo, frutto delle risorse allocate nel tempo, è riconfermato anche dai dati, secondo i quali le percentuali delle differenze inventariali risultano ben al di sotto rispetto alla media nazionale. I Retailer di Germania e Regno Unito hanno, infatti, affermato che il miglioramento dei metodi di prevenzione delle perdite ha permesso di tenere sotto controllo le differenze inventariali. Nel complesso, secondo gli intervistati, nel futuro, gli investimenti in prevenzione delle perdite aumenteranno o comunque resteranno stabili.