"E un ricordo di me come un incantesimo". Franco Battiato regista
Per molti, forse per troppi, è il cantante di “Cuccuruccucu Palomaa…” per altri l’autore di struggenti canzoni d’amore come “La cura” e “La canzone dell’amore perduto”, per altri ancora quello del concerto di Baghdad del 1992, la passione per i Sufi e “I treni di Tozeur”. Ma il cantautore e musicista siciliano è stato anche pittore e regista. Oltre ad aver diretto molti dei suoi video musicali, Battiato ha diretto sei lungometraggi.
Il primo nel 2003: “Perdutoamor” è ispirato alla canzone “Perduto Amore” di Salvatore Adamo, reincisa l’anno prima da Battiato nel suo “Fleurs 3”.
Il film, sceneggiato insieme a Manlio Sgalambro è disponibile in versione integrale su Youtube:
Nel 2005 dedica “Musikanten“, il suo secondo film da regista, a Ludwig van Beethoven: “Un pretesto per descrivere il senso dell’eccellenza, che va scomparendo” come ha precisato lo stesso Battiato. Interprete principale è Alejandro Jodorowsky.
Anche questo è disponibile in versione integrale:
Nel 2007 escono due suoi lungometraggi, “Niente è come sembra” e “La sua figura” documentario sulla vita di Giuni Russo, cantante palermitana scomparsa nel 2004 all’età di 53 anni.
Il primo, “Niente è come sembra”, è incentrato su Giulio Varga, anziano docente di Antropologia Culturale, un ateo convinto a confronto con la spiritualità.
Anche in questo caso: ecco la versione integrale.
Tre anni dopo, nel 2010 esce “Auguri don Gesualdo“, documentario sulla vita di Gesualdo Bufalino e quattro anni più tardi, il suo ultimo film: “Attraversando il Bardo“, un documentario sulle esperienze post-mortem secondo le credenze buddiste. Ecco anche quest’ultimo in versione integrale
Immagine di apertura di rabendeviaregia (via Wikipedia)