Fermiamo l'idiozia e la violenza: il web è un campo di battaglie civili
C’è chi annuncia di voler uccidere la ex compagna su Facebook e raccoglie 300 like (e poi ammazza sul serio); ci sono gli insulti al governatore della regione Toscana per essersi fotografato con i vicini di casa Rom; ora c’è anche una giornalista (Silvia Fabbi, cronista del Corriere dell’Alto Adige, blogger di Anordestdiche, compagna del sottoscritto giusto per non tacere nulla) cui viene augurato da Sergio Armanini, ex candidato sindaco della Lega a Merano e già ex vicepresidente della Sasa, azienda di trasporti provinciali: “Ma perché non le mettiamo un burka e la facciamo andare in Nigeria? Forse, dopo il centesimo stupro si sveglierà”. La colpa? Aver pubblicato un’intervista a un rappresentante della comunità islamica. La dichiarazione di Armanini è stata ospitata dalla pagina Facebook di una consigliere comunale di Bolzano, Maria Teresa Tomada (Fratelli d’Italia), che prima mette un like al commento, poi lo toglie, infine rincara la dose.
Faremmo un errore a rispondere nel merito a chi prova ad argomentare, commentando la notizia. A chi dice e dirà: “Sì, però non si può essere d’accordo con quello che dice il rappresentate della comunità musulmana”, “Ma è vero che la donna nell’Islam è maltrattata” etc etc. Gli Armanini e le Tomada d’Italia che sputtanati domani sui giornali diranno “scusa, abbiamo sbagliato i toni, però…”.
Non c’è nessun però. non ci sono se e non ci sono ma. Di qui noi, di là loro. A forza di però e scuse ex post abbiamo creato in 20 anni di leghismo un Paese orrendo. Qui è in gioco la libertà di parola e il diritto di cittadinanza di tutti noi, dell’intervistato, del giornalista, del lettore. Il semplice diritto dovere di ascoltare le ragioni degli uni e degli altri: che si sia cristiani, musulmani, ebrei e atei. Sono sempre più convinto che Facebook, Twitter, i mass media e il web – così come le nostre strade – vadano presidiati. Bisogna esserci, dobbiamo esserci. E non dobbiamo lasciar correre nulla. La farsesca rappresentazione dell’idiozia che dilaga in rete non richiede di essere ignorata ma ci chiama a un trollaggio intelligente e spietato. Cari Armanini, Tomada e simili, se volete stare soli con i vostri deliri sarete voi a dover accomodarvi fuori di qua perché noi ci mettiamo la faccia.
Luca Barbieri