Eco-villaggi del mondo: vivere nella natura, in comunità
«Sono andato a vivere nei boschi perché volevo vivere liberamente, confrontarmi solo con i fatti essenziali, vedere se potevo imparare quello che la vita aveva da insegnarmi, per non scoprire, in punto di morte, che non avevo vissuto». Ci ha pensato la crisi economica all’alba del terzo millennio a convincere anche i consumatori più caparbi dell’attualità delle idee di Henry David Thoreau, pensatore statunitense vissuto nell’Ottocento. Chi consapevolmente, chi inconsciamente, sono sempre più ampie le fette di popolazione in tutto il pianeta a caccia di uno stile di vita alternativo e si moltiplicano le realizzazioni concrete di questa ispirazione idealista.
In principio, fin dagli anni Settanta, furono le co-housing del Nord Europa: abitazioni condivise con il duplice scopo di risparmiare denaro e creare un più coeso tessuto sociale. L’ultima frontiera sono gli ormai innumerevoli esperimenti di autarchia, portati avanti da singoli o da aggregazioni di più nuclei familiari, basati sulla coltivazione della terra e declinati in svariate accezioni, da quella naturista a quella solidaristica, fino ai collettivi artistici e spirituali.