Durnwalder, anatomia di un presidente
Finisce un’epoca, ma quella nuova è già iniziata. Per l’Alto Adige il passaggio di consegne fra il Landeshauptmann uscente Luis Durnwalder e il presidente designato Arno Kompatscher è solo l’ultimo tassello di una svolta sancita dall’esito delle primarie della Südtiroler Volkspartei nell’aprile del 2013. Il Consiglio provinciale che il 9 gennaio ha eletto ufficialmente il sindaco di Fiè allo Sciliar alla guida di Palazzo Widmann chiude simbolicamente un percorso partito quasi un anno fa. Lungi dall’aver tirato i remi in barca alla vigilia della pensione dopo quarant’anni di presenza ininterrotta sui seggi della Volkspartei, Durnwalder ha vissuto un 2013 che è stato forse un anno fra i più intensi della sua lunga vita.
Fra l’indagine della Corte dei Conti sull’utilizzo del fondo riservato – il pm contabile Robert Schülmers gli contesta un danno erariale di 2,6 milioni di euro – e quella della Procura ordinaria sulla stessa materia per l’ipotesi di reato di peculato, le inchieste penali sull’energia e le gare truccate nel settore dell’idroelettrico – che lo hanno solo sfiorato ma che certo hanno mosso il Palazzo fin dalle fondamenta – , l’infarto di dicembre che è riuscito a tenerlo lontano dall’ufficio appena qualche giorno, il Landeshauptmann uscente non ha avuto tempo di annoiarsi. E se questo è stato solo l’ultimo anno, c’è da chiedersi quante pagine si dovrebbero calcolare per un volume che racconti davvero la vita di un uomo cui l’Alto Adige deve in larga misura il suo assetto per non dire quasi la sua identità attuali.
Nell’intervista di congedo concessa al quotidiano in lingua tedesca Dolomiten Durnwalder ha rivelato di stare raccogliendo una serie di appunti per un’eventuale biografia che però, puntualizza, non sa ancora se alla fine vorrà sul serio mandare in stampa. Le pubblicazioni su “Durni”, in italiano e in tedesco, non si contano. Per farsi un’idea di come l’Obmann del Bauernbund originario di Falzes sia diventato col tempo semplicemente “il Presidente” basta però leggere “Luis Durnwalder. Il Presidente” di Pinuccia Di Gesaro, fra le altre cose amica personale dello stesso Durnwalder. Il volume (Praxis Edizioni, 222 pagine, 24 euro) racconta – attraverso le interviste ai principali testimoni dell’ascesa di “Durni” – come il Landeshauptmann uscente abbia costruito la sua granitica solidità politica e il suo dilagante consenso: dall’istruzione a Novacella all’università di Innsbruck, dall’elezione a sindaco di Falzes al ruolo nell’associazione dei contadini, senza disdegnare gli excursus nella storia dell’Alto Adige, l’autrice racconta un’istituzione più che un personaggio. Nell’affrontare questa svolta tuttavia Durnwalder ha rivelato di non soffrire particolarmente: “Ogni cosa ha un inizio e una fine: grazie a tutti” è stato il suo messaggio di congedo a colleghi e collaboratori nella cerimonia di addio l’8 gennaio a Palazzo Widmann.
Silvia Fabbi