Il difficile legame fra maternità e lavoro (in sei storie di donne)

Sei donne, sei storie di come si può – con successo – conciliare vita e lavoro. Sarà una serata all’insegna delle testimonianze «in rosa» quella organizzata a Verona il 15 marzo (ore 18.30, via Santa Teresa 12) dal gruppo Girl Geek Dinners Verona, professioniste legate dalla passione per il digitale. «Mamma che impresa!» è il titolo di un appuntamento che vedrà protagoniste donne provenienti da percorsi diversi ma accomunate da una spiccata capacità imprenditoriale. E anche la location sarà particolare: appuntamento nell’area degli ex Magazzini Generali, a Verona Sud, dove aprirà i battenti il Children’s Museum Verona, progetto di Pleiadi, realtà che coltiva e comunica la passione per la scienza a famiglie e bambini con metodi innovativi, che vede come partner Fondazione Cariverona.

Maternità e lavoro, un binomio che porta insieme soddisfazioni e allo stesso tempo ancora troppe difficoltà. Lo dicono i dati Istat: in Italia il tasso di occupazione femminile è al 49%, il penultimo più basso in Europa. E più di una donna su quattro (27%) abbandona il lavoro dopo la prima maternità. Ecco perché è fondamentale far passare il messaggio corretto: il bilanciamento fra lavoro e vita personale è possibile. A questo puntano le Girl Geek Dinners Verona, portando sul palco sei donne. Esperienze come quella di Fabia Leoni, founder di Nevelo Kids, atelier digitale che confeziona abiti per donne e bambini al momento dell’ordine, o di Lucia Cipriani, fra le ideatrici di FarFilò, FarFilò (il nome si rifà alla tradizione popolare contadina delle riflessioni tra donne durante la filatura) è un progetto interdisciplinare che coinvolge filosofia e pedagogia nato per elaborare una proposta educativa in cui la filosofia è declinata per l’infanzia. Daniela Marzana, psicologa e professoressa dell’Università del Cattolica di Milano, inquadrerà – con dati dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo– il tema della genitorialità legata all’età, più o meno giovane. Mentre Chiara Trevisin, di Pleiadi, giocherà in casa, visto che fra le altre cose si occupa proprio del Children’s Museum che sta prendendo forma. Ci saranno anche Francesca Fedeli, che insieme al marito Roberto D’Angelo ha fondato «Fight the stroke», impresa sociale che supporta la causa dei giovani sopravvissuti all’ictus, come il loro piccolo Mario, Giorgia Bissoli, fondatrice di CoderDojo, club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli.

«Siamo felici di tornare a offrire a Verona un nuovo appuntamento con l’innovazione nel mondo del digital – dichiara Lara Mazzi, una delle fondatrici di Girl Geek Dinners Verona – l’obiettivo del nostro gruppo con questo appuntamento è di creare momenti di dialogo e confronto prendendo spunto da alcune storie significative di donne che, in questo caso, hanno dato vita a imprese rimanendo in equilibrio tra famiglia (con o senza prole), ambizioni e mercato».

«Non poteva esserci spazio migliore di quello pronto ad ospitare il Children’s Museum per parlare di tematiche legate alla famiglia e al lavoro – ricordano Lucio Biondaro e Alessio Scaboro, cofounder di Pleiadi e rispettivamente Direttore operativo e scientifico del museo dedicato ai bambini –. E sul tema Pleiadi può dare il buon esempio: l’80% dei collaboratori che lavorano con noi sono donne».

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