Cos'è Vienna

Dici Vienna e pensi subito ai film su Sissi, puntualmente in replica sulla TV italiana, ed al commissario Rex. Ho conosciuto questa città tramite la televisione prima di visitarla da turista e poi viverci. All’inizio ne ero follemente innamorata: bella, pulita, efficiente, romantica… Effettivamente l’apparenza è questa, come le facciate rococò dei suoi palazzi, magnificamente decorate a stucco e con colori pastello anche nei quartieri periferici.

Dici Vienna e pensi al concerto di capodanno. La Goldener Saal del Musikverein, le composizioni della famiglia Strauss, i Wiener Symphoniker ed i prestigiosi direttori d’orchestra hanno perpetuato negli anni la fama di Vienna come capitale della musica. Nonostante sia passata l’epoca in cui i musicisti venivano a frotte per spendervi gli anni migliori della loro vita (vedi Beethoven o Brahms), Vienna resta un importante polo per la musicale cosiddetta classica. Anche il valzer non è morto, ma al contrario continua ad essere insegnato e praticato nei numerosi balli che animano i palazzi storici del centro durante il Carnevale (qui da Novembre a Marzo).

Dici Vienna e pensi all’AIEA, all’OPEC, all’ONU (parte) e all’OSCE. Queste immagini sono forse meno diffuse nella cultura popolare, ma almeno una volta tutti avranno sentito nominare tali sigle al telegiornale perché le decisioni prese qui hanno una ricaduta a livello mondiale. Queste organizzazioni hanno prevalentemente sede in un quartiere moderno separato dal resto della città, cosicché l’eco delle rare dimostrazioni non riesca a raggiungere il centro.

Dici Vienna e pensi alla Sachertorte ed alla Wiener Schnitzel. Orde di turisti vengono solo per questo. È vero, questa città ha un’ampia tradizione culinaria, ma elencare di seguito le innumerevoli prelibatezze sarebbe fuori luogo. Vienna ha anche una lunga tradizione vinicola, forse più antica di quella per la birra, e per il caffè, di cui vendono a caro prezzo tutte le possibili variazioni.

Vienna recentemente viene vista dagli Italiani come una possibile meta d’emigrazione, non solo per la vicinanza geografica. Ai vari gruppi di Italiani a Vienna giungono in continuazione richieste di informazioni sulla vita in città e sulle opportunità lavorative. Molti partono allo sbaraglio, parlando un inglese stentato, senza una specializzazione, ma attratti dal bagliore di una capitale europea con un’ottima qualità della vita (http://www.wien.gv.at/politik-verwaltung/mercerstudie.html). Di questi, tanti restano e qui trovano il lavoro e l’amore, altri, invece, dopo qualche anno di estenuanti lotte con la mentalità, con la lingua (più dialetto che vero e proprio tedesco) e con la burocrazia, tornano in patria sconsolati e disillusi. Infine ci sono quelli come la sottoscritta, che vedono Vienna come un transito verso nuove mete e come l’irripetibile opportunità di comprendere una cultura allo stesso tempo diversa e simile alla nostra.

Lidia Pittarello

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