Cortina 2026: la Staffetta delle Alpi contro le mafie, con una torcia firmata Kuno Prey
Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, Libera fa partire la Staffetta delle Alpi per la legalità e contro la criminalità organizzata, che vede nel grande evento sportivo una ghiotta opportunità di guadagni illeciti. L’associazione antimafia fondata da Don Ciotti, in collaborazione con CIPRA Italia, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness e WWF, organizza una manifestazione itinerante strutturata in eventi pubblici che avranno luogo nelle principali città e località protagoniste dei prossimi Giochi olimpici invernali del 2026. Questi momenti di riflessione toccheranno il Veneto, il Trentino – Alto Adige e la Lombardia.
La Staffetta è partita da Verona il 7 febbraio 2023 e farà tappa a Belluno, Cortina, Anterselva, Cavalese e Bormio-Livigno per concludersi a Milano il 21 marzo in occasione della manifestazione nazionale della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’obiettivo è chiedere che le prossime Olimpiadi invernali di Milano e Cortina siano rispettose dell’ambiente, delle comunità, scevre da speculazioni economiche e da infiltrazioni mafiose.
Una campagna che vede come protagonista una “torcia olimpica” che verrà passata come un testimone tra gli animatori delle varie tappe. L’oggetto è stato progettato e realizzato dal designer e professore Kuno Prey, della facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano.
Prey ha raccolto la richiesta degli organizzatori dando rappresentazione alle parole “Trasparenza”, “Rispetto” e “Responsabilità. Prey ha realizzato il corpo della “torcia olimpica” con il fusto di un giovane abete bianco proveniente da un’area schiantata dalla tempesta Vaia nel 2018.
Il corpo della torcia – un metro di altezza per 6 centimetri di diametro – è stato trattato con cera d’api. La fiamma della “torcia olimpica” stilizzata è invece composta da tre sagome realizzate con feltro nero. Quella centrale ha al suo interno una piccola luce LED rossa come accenno al fuoco. Il colore nero del feltro vuole esprimere tristezza e grande preoccupazione.
«Nell’autunno di cinque anni fa, sulle Alpi orientali sono stati “soffiati” al suolo quasi 16 milioni di alberi. Una catastrofe “naturale” causata da una non adeguata gestione del territorio e dalle conseguenze del cambiamento climatico antropogenico – spiega il professore Kuno Prey –. L’intenzione è quella di portare l’attenzione sul forte pericolo che ulteriori interventi di sfruttamento dell’ambiente, quali molti di quelli previsti dai giochi olimpici, possono avere sull’ambiente e il clima».