Cooperazione, dopo le parole servono i soldi

Si è chiuso martedì il Forum della Cooperazione internazionale voluto dal ministro Riccardi. Aperto dalle polemiche sulla sponsorizzazione di Eni, il Forum ha avuto il grande merito di riportare al centro dell’attenzione la cooperazione internazionale, un settore strategico per il nostro Paese, da troppi anni lasciato a sè stesso da parte dello Stato. Ecco l’appello conclusivo di alcune associazioni.

Alla conclusione del Forum sulla Cooperazione Internazionale voluto dal Ministro Riccardi, le organizzazioni rappresentate dall’Aoi/Cini/Link2007 si rivolgono al Governo, ai parlamentari e a tutte le forze politiche per dare seguito alle dichiarazioni a favore della cooperazione allo sviluppo che abbiamo ascoltato in questa due giorni di confronto a Milano.
Il sostegno che Napolitano e Monti hanno manifestato ‑ richiamando il fatto che la cooperazione allo sviluppo è “imperativo etico di solidarietà” e “critico investimento strategico per l’Italia” ‑ non può essere disperso e deve essere rapidamente tradotto in precisi atti di governo e del Parlamento.
E’ possibile e necessario dare attuazione alle disposizioni incluse nel Documento di Economia e Finanza, nel quale il Governo si impegna a riallineare le risorse per l’aiuto allo sviluppo agli standard internazionali. In questo senso, ci allarma il riferimento del Presidente Monti alle condizioni di bilancio. Se ‑ come è stato ribadito in occasione del Forum ‑ la cooperazione è priorità del Paese, il rilancio degli aiuti non può essere ancora rinviato, pena il rischio di vedere ulteriormente ridotta la credibilità del Paese nella lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile.
E’ possibile e necessario riformare il sistema della cooperazione per dare sostanza alle affermazioni condivise nel Forum che richiedono che la cooperazione internazionale ai fini dello sviluppo sia rappresentata in maniere forte e diretta nelle attività e decisioni di governo. Abbiamo bisogno di un sistema per la cooperazione all’altezza delle sfide del nuovo secolo.
La cooperazione si deve aprire a tutti gli attori che decidono di aderire a quei principi di difesa dei diritti umani e del rispetto delle priorità di sviluppo delle comunità dei Paesi con i quali collaboriamo in spirito di partenariato, come ribadito anche a livello internazionale. I soggetti pubblici e privati devono aderire a questi principi per realizzare una cooperazione internazionale allo sviluppo efficace e moderna
Le nostre organizzazioni si impegnano a continuare il lavoro di promozione di una rinnovata cooperazione. I traguardi per i quali lavorare sono immediati: la realizzazione degli impegni per più risorse e per una nuova legge. Le elezioni generali sono un altro banco di prova per le forze politiche che dovranno dimostrare che danno peso all’orientamento degli italiani a sostegno della cooperazione, che si è materializzato in questi due giorni. Noi ci saremo!

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