Climate mismatch, a Sale Docks Paolo Cirio mette "a processo" il cambiamento climatico
La mostra personale di Paolo Cirio a Sale Docks affronta la discrepanza tra dati sul clima e giustizia climatica. Un approccio concettuale, digitale, e interventista all’economia e alle conseguenze dell’uso dei combustibili fossili sta alla base di opere e installazioni presentate allo spazio artistico Sale Docks (ai Magazzini del Sale, Dorsoduro 265, Venezia, dal 17 marzo al 18 giugno 2023).
Questa rassegna di oltre 10 opere create da Paolo Cirio negli ultimi due anni è il risultato di un percorso di ricerca e attivismo sulla giustizia climatica iniziato nel 2010. I lavori affrontano la percezione e la rappresentazione della crisi climatica. Dentro tale crisi, Cirio cerca di delineare un’Estetica Climatica in grado di integrare aspetti politici, economici ed etici dell’emergenza planetaria in corso. Utilizzando un approccio investigativo, Cirio esamina la semiotica e la filosofia di tale Estetica Climatica, intrecciandole con azioni legali e politiche, con l’obiettivo di costruire giustizia per gli esseri umani, le specie, e gli ecosistemi.
Cirio, nel 2021, immagina un tribunale climatico contro le compagnie di combustibili fossili, creando una serie di opere d’arte informate dalla sua vasta ricerca in merito. L’artista evidenzia le prove specifiche che dimostrano la responsabilità legale delle aziende di combustibili fossili, attraverso l’uso di colori, notazioni, e composizioni, ispirando un maggiore coinvolgimento del pubblico spesso reso difficoltoso dalla complessità di tali informazioni. Utilizzando stampe su tela, tessuto e carta, Cirio presenta dati scientifici ed economici, documenti legali e analisi geopolitiche, grafici e foto, studi biologici e immagini satellitari. Le opere che popolano il Climate Tribunal, a Sale Docks, sono altrettante rappresentazioni di prove, accusatori, e accusati. Scienziati e attivisti climatici intervengono in qualità di testimoni, mentre i visitatori partecipano come membri della giuria che valutano le prove o si identificano come parte lesa.
La mostra mette in discussione l’etica della rappresentazione dell’emergenza climatica, esaminando la discrepanza tra dati e potere, tra fatti e cognizione, tra retorica e realtà. Queste asimmetrie sono contestate da Paolo Cirio che mira a cambiare la percezione culturale di questi temi, trasformando i dati in azione e promuovendo nuove regolamentazioni per la giustizia climatica. Cirio critica l’uso di parole blande come “sostenibilità”, “rinnovabili”, “decarbonizzazione” e “zero netto”, mentre i veri colpevoli, i dati sui loro profitti, sugli investimenti, e sulla storia delle loro emissioni di gas serra, sono ancora mascherati. Inoltre, Cirio sfida la discrepanza della rappresentazione nel settore culturale attraverso una critica istituzionale del mondo dell’arte e accademico, sostenendo la necessità di estetiche più efficaci.
Foto di copertina: dettaglio dell’opera Climate Legal Evidence di Paolo Cirio