Case a 1 euro a Salemi, come rifarsi una vita
Case a 1 euro a Salemi, rifarsi una vita ora si può. Qualche anno fa, Salemi – meravigliosa cittadina di 10mila abitanti nel cuore della Valle del Belice, in provincia di Trapani – è entrata ufficialmente nel club dei Borghi più Belli d’Italia. Con il suo antico castello medievale e i palazzi, realizzati nella locale pietra “campanedda”, Salemi è ricco di cultura e di storia in cui si può notare il passaggio di diverse culture: dall’araba alla normanna, dall’età romana alle impronte sveve e borboniche.
Ebbene, questo idilliaco paese siciliano tra vigne e uliveti ad un’altitudine di 450 metri sul livello del mare, è l’ultimo in ordine cronologico a mettere in vendita le sue case abbandonate al prezzo simbolico di 1 euro. Un’iniziativa che in tempi di Covid-19 vuole attirare nuovi residenti in fuga dalle grandi città. Ecco come funziona.
Case a 1 euro a Salemi: come il prezzo di un caffè
Ripopolare borghi e piccoli comuni che negli anni sono stati abbandonati. In verità, case in vendita a 1 euro si trovano ormai in tutta Italia, da Nord a Sud, isole comprese.
Il più delle volte sono in piccoli borghi dell’entroterra – quelli che tanto ci invidiano all’estero. Anche Salemi ha recentemente aderito al programma “Case a un euro“, un’idea originale per compensare il calo demografico. La cittadina sta infatti incoraggiando i potenziali acquirenti italiani e stranieri ad acquistare all’asta alcune delle sue proprietà abbandonate e a ridare nuova vita alla comunità.
Case a 1 euro a Salemi: tutti i dettagli
Sembra ancora troppo bello per essere vero? E infatti ci sono alcuni dettagli a cui prestare attenzione. I potenziali residenti dovranno presentare un piano che indichi le modalità di ristrutturazione dell’immobile.
Inoltre, è richiesto un deposito di 3.000 euro, che però verrà restituito se il restyling viene completato entro tre anni. Per coloro che invece intendono trasformare l’edificio in un’attività che aiuta a rilanciare l’economia locale, come un B&B, una galleria d’arte o un ristorante, è prevista la possibilità di chiedere fino a diecimila euro a fondo perduto.
A questi incentivi si sommeranno poi gli sgravi fiscali per la tassa per l’occupazione del suolo pubblico in centro storico. I punteggi per la graduatoria finale saranno determinati anche dal numero dei dipendenti di ogni attività. I progetti di ristrutturazione saranno infine valutati in base all’impatto urbano. L’idea, non c’è che dire, è stimolante, specialmente in tempi di Covid-19, e con tante persone che vogliono fuggire dalle metropoli.
L’obiettivo: rianimare e ripopolare tutto l’anno la cittadina
“Tutte le case appartengono al Comune e vogliamo velocizzare la vendita riducendo al massimo la burocrazia”, ha dichiarato alla CNN il sindaco, Domenico Venuti. Che ha sottolineato: “Prima di avviare il progetto abbiamo dovuto recuperare le vecchie parti di Salemi dove si trovano le case, riqualificando le infrastrutture e i servizi – dalle strade alle reti elettriche fino alle fognature. Ora la città è pronta per il prossimo passo”.
L’obiettivo a medio-lungo termine è quello di rianimare e ripopolare tutto l’anno questo scrigno incantato della Valle del Belice, oggi abitato soprattutto da over 65. Progetti simili sono stati lanciati negli anni in alcune frazioni quali Cinquefrondi, una comunità della Calabria meridionale, e Mussomeli, sempre in Sicilia.
Una casa in centro
In questo luogo magico e fuori dal tempo, circa una dozzina di case saranno messe all’asta con un prezzo di partenza di 1 euro. Si replica così il metodo adottato dal comune siciliano di Sambuca, dove le abitazioni sono state vendute al miglior offerente. Le foto degli edifici saranno presto pubblicate su questo sito (https://www.salemi.gov.it/comune.html).
Gli interessati potranno anche inoltrare online il modulo di richiesta per la loro casa preferita. Non è necessario andare in loco per fare un sopralluogo, dice il primo cittadino. Ciò nonostante, se alcune case necessitano di consistenti interventi a causa dei danni provocati dal terremoto, altre sono in discrete condizioni.
La maggior parte risalgono al 1600 e sono racchiuse nel centro storico, con le sue strade acciottolate, i bar e i caffè. Tutte hanno caratteristiche molto simili: piani multipli, muri spessi, balconi panoramici. Tuttavia, quelle di via Belvedere sono probabilmente le più belle, in quanto si affacciano direttamente sulla rigogliosa valle.
Cosa fare a Salemi
Anche se Salemi a prima vista sembra una cittadina tranquilla, ogni anno gli appassionati di jazz si ritrovano qui per un festival dedicato a Tony Scott, pseudonimo di Anthony Joseph Sciacca. Si tratta di famoso musicista jazz statunitense che fu anche un virtuoso clarinettista, sassofonista e pianista, e i cui genitori erano emigrati da Salemi negli Stati Uniti.
La cittadina ospita ogni anno anche un mini-Oktoberfest, oltre a vari festival gastronomici. È facile da raggiungere: si trova appena a un’ora e mezza di macchina da Palermo. Inoltre, è in una posizione ideale per esplorare le splendide spiagge della Sicilia.
Da qui partono pure diversi percorsi panoramici “archeotrekking” attraverso le rovine di fortezze e necropoli. E poi c’è la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle aree protette più belle della Sicilia, famosa per i suoi faraglioni mozzafiato e la tonnara all’aperto – a soli 20 minuti di macchina.
I templi dorati di Selinunte e Segesta sono invece a due passi. Fondata sulle ceneri di un insediamento primitivo e successivamente conquistata dai Saraceni, il nome di Salemi deriva probabilmente dalla parola araba “Salam”, che si traduce in “sano e sicuro” – o “Salem”, che significa “pacifico“.
Elmar Burchia