A Ischia con Arnoldo Foà
Arnoldo Foà è morto, sabato 11 gennaio 2014, nel pomeriggio. Aveva 97 anni, ne avrebbe compiuti 98 nel febbraio prossimo. Quello che è stato e che ha rappresentato per la cultura italiana domani sarà scritto su tutti i giornali e tutti scriveranno pagine commosse, riconoscenti ad uno dei maggiori interpreti della cultura contemporanea.
Io ho un ricordo personale, per averlo incontrato e conosciuto a Ischia nel settembre del 2009. Ero in vacanza e dopo qualche giorno l’ho incontrato mentre rientrava da una passeggiata in compagnia di sua moglie Anna, una donna straordinaria.
“Buonasera Maestro” dissi incrociandolo vicino all’ascensore e lui mi rispose con un sorriso largo e togliendosi per un attimo l’inseparabile pipa dalla bocca. Poi le nostre vacanze sono proseguite senza momenti condivisi, tranne qualche rapido incrocio nella hall o al bar esterno dell’albergo, per fare due chiacchiere. Fino al giorno prima della mia partenza.
Eravamo seduti ad uno dei tavolini del bar esterno, praticamente sul mare, e stavamo chiacchierando di cose futili credo. Quella volta c’era anche sua moglie Anna e lui era attratto dalle mie macchine fotografiche, affascinato. Presi il coraggio a due mani e, fra un aperitivo ed una risata, gli chiesi se poteva concedersi a qualche foto. Lui fece una bella risata, profonda come la sua voce ineguagliabile, guardò verso il castello e mi rispose “sa perché vengo qui a Ischia, in questo albergo? Perché da qui si vede il castello e sopratutto a quest’ora è bellissimo. Me le faccia qui le fotografie“.
E si mise davanti al suo castello, la pipa sempre in mano e in bocca un pò per fumare, un pò per farsi compagnia. E in cinque minuti mi regalò una serie di “facce”, di espressioni, magistrale. Io dovevo solo fare click.
Non ho mai cercato di venderle a qualche giornale quelle fotografie. E oggi ho capito perché.
Addio Maestro, è stato un grande piacere conoscerla.
Sergio Vollono
Di Sergio Vollono leggi anche: Viaggio a piazza Vittorio