Clean Development Mechanism, un’occasione per le Ong

Il Clean Development Mechanism, questo (quasi) sconosciuto. Ovvero il Cdm, pensato nel protocollo di Kyoto, un’occasione che le Ong italiane potrebbero cogliere meglio. Girano soldi, finanziamenti, utili per foraggiare progetti in Paesi in via di sviluppo. Per saperne di più il Cosv organizza un seminario il 19 aprile a Milano, nella sala conferenze dell’Acquario di via Gadio 2, dalle 9 alle 13.

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“Fare sistema nella cooperazione internazionale” significa anche creare nuove e possibili partnership tra attori molto diversi tra loro, ma accomunati da alcuni obiettivi comuni.
Tra queste si inseriscono le relazioni avviate da qualche tempo tra privato for profit e privato non profit. Il primo passo (certamente il più arduo) è stato quello di superare le reciproche diffidenze e avviare progetti in partnership in settori di comune interesse: tra questi l’ambiente (e in particolare la Politica dei Cambiamenti Climatici) riveste un ruolo di primaria importanza.
Da parte di molte ONG internazionali è stato adottato un nuovo approccio, di collaborazione con Istituzioni Finanziarie Internazionali e Imprese impegnate nella CSR (Corporate Social Responsibility) per la creazione di attività che generino ricchezza per le popolazioni locali dei Paesi più svantaggiati, rispettando anche l’ambiente (con la gestione responsabile delle risorse naturali) e le componenti sociali, prestando particolare attenzione al ruolo delle donne e al non sfruttamento dei minori.
Il Clean Development Mechanism o CDM, previsto nel Protocollo di Ky to (art. 12) contempla una possibile forte relazione tra i Paesi più ricchi e quelli in via di sviluppo, anche attraverso il settore privato, profit e non profit.
Si tratta di leve finanziarie di grande rilevanza, ma finora poco conosciute e praticate dalle ONG in Italia, che potrebbero invece rivestire un ruolo decisivo, in talune situazioni.
D’altronde si tratta anche di un argomento molto complesso, che richiede un momento di divulgazione per poter divenire accessibile a un numero sempre più vasto di operatori della cooperazione.
“Attraverso questo seminario vorremmo provare a rendere più evidente alle ONG le possibilità di poter co-finanziare progetti attraverso il CDM e il Mercato Volontario dei Crediti come valore aggiunto anche nei confronti dei possibili donor, e di comprendere come Soggetti Profit e Non Profit interessati all’argomento possano creare partnership funzionali alla gestione di progetti” spiegano dal Cosv.
Cos’è esattamente il Clean Development Mechanism? Come avviene la misurazione dell’impatto?
Qual è il percorso per arrivare alla certificazione e chi sono i Certificatori?
E i Negoziatori?
Come predisporre un progetto che possa essere finanziato?
Come funziona il sistema dei crediti?
Quali sono le possibili partnership concrete tra profit e non profit?
Come funziona il Mercato Volontario dei Crediti?
Queste sono solo alcune delle domande che potranno trovare una risposta nel corso dei lavori del seminario

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