Libano, la missione Unifil compie 34 anni. Serve ancora?

L'ex Hilton di Beirut, simbolo della guerra civile (Foto di Luca Barbieri)

A leggerlo si stenta a crederlo: oggi ricorre il 34° anniversario della costituzione della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon). Trentaquattro anni, un’eternità.

Ad Al Naqoura, al quartier generale della missione Onu hanno tenuto una piccola cerimonia con la deposizione di due corone, in ricordo dei 294 peacekeepers caduti nel corso dell’operazione iniziata nel 1978. Unifil, al momento, si compone di 12.000 militari e 1.000 membri civili, locali e internazionali. Il dato fornito comprende una componente navale di circa 900 marinai costituenti la Maritime Task Force operante lungo le coste libanesi.

Serve ancora Unifil? Visitando il Libano nel 2012 alcuni dubbi sorgono.Compilando un veloce elenco mentale vengono in mente più le cose che Unifil non può fare che quelle che può fare.

Unifil ad esempio non può sequestrare direttamente armi. Ed è vero che se anche il Paese è relativamente ricco e pacifico, l’equilibrio su cui si regge è decisamente instabile. Le fazioni che lo governano (sciiti, cristiani e sunniti) sono armate fino ai denti ma il mandato dell’Onu non consente a Unifil di intervenire se non in appoggio all’esercito libanese: il sud del Libano resta infarcito di razzi di Hezbollah con o senza Unifil. Unifil non può  impedire le azioni dei profughi palestinesi (che l’hanno scorso hanno provocato scontri al confine con Israele). Nessuno poi crede che possa opporsi a un’eventuale nuova invasione israeliana. Lo stesso dicasi nell’eventualità di un nuovo conflitto civile.

C’è da aggiungere poi che nell’ultimo anno almeno due convogli Unifil sono stati oggetto di gravi attentati. Cosa vuol dire? E’ vero che il Sud del Libano è da sempre stato occupato da forze straniere, però la presenza di oltre 10mila militari è sicuramente scomoda per qualcuno e attrae estremisti salafiti in un’area decisamente strategica. Invadenti appaiono pure, visti da Beirut, gli elicotteri, le auto blu e tutto il peso di una burocrazia Onu stratificatasi in 34 anni a passeggio nella Svizzera del Medio Oriente.

Eppure non direi che sia ancora tempo di abbandonare il Libano. Anche se silenziosa e quasi invisibile, Unifil svolge un prezioso ruolo diplomatico di intermediazione tra le parti,  e rimane in ultima analisi una preziosa risorsa per le componenti minoritarie di un Paese che vede la coesistenza di 18 religioni. In più una presenza cuscinetto in quella posizione chiave tra Israele e Siria risulterà preziosa a lungo.Più che pensare a un ritiro quindi sarebbe forse ora di iniziare a pensare ad una nuova formula, più leggera, agile e meno visibile che allo stesso tempo possa garantire ancora un senso a questa missione che ha fatto la storia del Peacekeeping.

Andc

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