Il Delta del Po in quattro episodi nel podcast a più voci “Dove volano i pesci”

Un racconto inedito di un territorio unico, attraverso tre mappe che disegnano altrettanti itinerari sul Delta del Po e i quattro episodi del podcast “Dove volano i pesci” che intrecciano le voci del mondo della ricerca con quelle degli attori locali.

Un progetto innovativo di divulgazione turistico-scientifica presentato per la prima volta sabato 12 aprile a Rosolina Mare in occasione del convegno Ecosistema Delta, che ha messo in rete Università, istituzioni e aziende del territorio per fare il punto sul percorso “Le Mappe del Delta” promosso dal Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova in collaborazione con il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po – Riserva di Biosfera MAB Unesco e Fondazione Goletta L.A.B. La proposta si inserisce nell’ambito della terza missione dell’ateneo, ovvero delle iniziative dedicate alla diffusione e valorizzazione dell’attività di ricerca oltre i confini del contesto accademico. Nel corso degli ultimi due anni il progetto ha coinvolto 45 tra docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo del dipartimento e 37 tra aziende e stakeholder del territorio.

Un progetto di divulgazione turistico-scientifica

Nella terra dove che i pissi i noda più in alto de dove volano gli osei, i pesci nuotano più in alto degli uccelli, come recita un detto locale riferito al fatto che il territorio del Delta è sotto il livello del fiume e del mare, i podcast, disponibili da oggi su tutte le principali piattaforme a questo link, disegnano un viaggio suggestivo che – solo per citare alcuni esempi – porta gli ascoltatori ad avventurarsi nelle dune di sabbia, limo e argilla del giardino botanico di Porto Caleri, o ancora a salire bordo della goletta di Fondazione Goletta L.A.B, di un’imbarcazione dei pescatori, o all’interno di una cavana, antico ricovero coperto per imbarcazioni. Le voci di chi studia e chi abita la quotidianità di questo territorio, che rappresenta quasi un mondo a parte, fra acqua dolce e acqua salmastra, presentano alcuni tratti di questo “laboratorio di ricerca a cielo aperto”, oggetto di interesse e di studio perché scrigno di biodiversità, ma al contempo luogo in cui i segni del cambiamento climatico – dal cuneo salino all’invasione specie aliene come il granchio blu – sono particolarmente evidenti, in un’area che è la terra più giovane d’Italia, soggetta sempre a profonde trasformazioni.

Un lavoro innovativo e multidisciplinare che ha coinvolto ricercatori, stakeholder del territorio, Parco, podcaster, artisti visivi e i professionisti di Studio Bleu, che hanno curato il progetto in tutte le fasi garantendo un equilibrio tra divulgazione dei contenuti scientifici, esperienza ed engagement.

Un territorio in movimento

La competenza dei ricercatori guida alla scoperta di come uomo e natura coesistono e trovano sempre nuovi equilibri in un territorio che, sospeso tra terra e cielo, appare quasi immobile, ma in realtà è in costante movimento ed è popolato da moltissime specie di insetti, di piante, di uccelli stanziali o migratori. Fra le numerose tappe toccate dal podcast anche i terreni strappati al mare dell’isola della Donzella, il museo del miele di Ca’ Cappellino, il museo della Bonifica di Ca’ Vendramin fino all’oasi di Ca’ Mello, dove gli imprenditori del riso e del grano devono convivere con alcuni esemplari di lupo, nuovi ospiti di queste terre. Nelle parole dei ricercatori traspare la competenza – che aiuta chi ascolta a leggere in modo nuovo il territorio – ma anche la passione, l’emozione e il legame con il Delta, in un racconto  arricchito da tante esperienze personali, dal salvataggio notturno di una testuggine gigante alla schiusa all’alba delle uova di tartaruga Caretta caretta, all’avvistamento inaspettato di un banco di delfini.

Un racconto affascinante che si affianca a quello dei protagonisti del territorio, dal Presidente del Parco Moreno Gasparini, agli imprenditori agricoli locali, ai rappresentanti delle associazioni: ne emerge un quadro vivido che, fra voci, suoni e rumori, combina divulgazione scientifica e capacità evocativa.. Una narrazione corale che ha coinvolto in totale 34 voci fra cui 18 ricercatori: veterinari, etologi, naturalisti, zoologi.

Agli episodi dei podcast si affiancano gli itinerari con tre mappe – dal Giardino Botanico di Porto Caleri al museo delle api di Ca’ Cappellino, dal centro di interesse archeologico di San Basilio all’Oasi di Ca’ Mello alla Sacca degli Scardovari – dei percorsi da seguire per visitare il Delta in modo nuovo, scoprendone i luoghi, ma anche gli aspetti che ne caratterizzano la biodiversità.

Un laboratorio di ricerca a cielo aperto

«Fermarsi. Ascoltare il territorio e chi lo vive, raccogliere i problemi, ma anche gli obiettivi di sviluppo. Provare a costruire soluzioni co-create, partecipate, non calate dall’alto, in modo che possano essere comprese ed adottate. Questo l’approccio che caratterizza la nostra attività di ricerca sul Delta», spiega Luca Bargelloni, direttore del dipartimento BCA.

«Il rapporto con l’università è un grande valore aggiunto: i ricercatori sono degli allenatori che ci aiutano a capire la direzione da intraprendere», aggiunge Moreno Gasparini, Presidente del Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e coordinatore della Riserva di Biosfera MAB UNESCO. «Il Delta del Po vive in un continuo equilibrio dinamico; una narrazione territoriale ragionata, anche grazie a strumenti innovativi ed originali, ci aiuta a prendercene cura con consapevolezza».

Il progetto Mappe del Delta ha visto la significativa Fondazione Goletta L.A.B. Il veliero centenario Goletta Catholica restaurato, riportato al suo antico splendore e ormeggiato ad Albarella «rappresenta la sintesi di un modello di sviluppo che gli attori locali, pubblici e privati, intendono perseguire per dare nuova vita e crescita anche economica a quest’area ancora incontaminata – aggiunge Giuseppe Toffoli, presidente di Fondaizone Goletta L.A.B – Non è soltanto un simbolo, ma svolge una parte attiva, sia nel campo dell’educazione ambientale sia negli studi di alta formazione e nelle ricerche collegati al  monitoraggio ambientale».

«Comunicare la conoscenza scientifica oggi – conclude Chiara Di Benedetto, founder e head of strategy di Studio Bleu – significa integrare i saperi nelle esperienze, renderli parte di un vissuto perché cittadine e cittadini possano accedervi e sentirne il valore: è così che abbiamo costruito gli itinerari de Le mappe del Delta, con una prospettiva corale, dove ricercatori universitari, aziende del territorio, guide naturalistiche intrecciano le proprie voci costruendo una narrazione nuova. E, auspichiamo, conducendo il visitatore in nuovi percorsi di curiosità e di conoscenza».

La fase finale di lancio e disseminazione del progetto, attualmente in corso, si inserisce in un nuovo progetto di terza missione dell’Università – RINASCO – Rigenerare Insieme Natura Ambiente Salute Consapevolmente – iniziativa che vede come tema centrale la salute globale coinvolgendo sei dipartimenti di Università di Padova (BCA, MAPS – Medicina Animale Produzioni e Salute, TESAF – Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali, DAFNAE – Dipartimento di Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente, DCTV – Dipartimento di Scienze Cardio-toracico vascolari e sanità pubblica, DNS – Dipartimento di neuroscienze).

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