La Croazia entra nell’area Schengen e adotta l'Euro: cosa cambia per chi viaggia
Rampe si alzano simbolicamente ai due principali valichi di confine con Slovenia e Ungheria, una banconota da 50 euro viene prelevata da un bancomat di Zagabria. Il primo gennaio 2023 la Croazia è entrata ufficialmente nell’Eurozona e nell’area Schengen. Un momento storico per il paese balcanico e per l’Unione Europea stessa, che festeggia un nuovo traguardo per l’unità e la libera circolazione all’interno dei propri confini.
Celebrazioni a cui hanno assistito il ministro degli interni croato, Davor Bozinović (presente al valico di Bregana-Brežice, sull’autostrada Zagabria-Lubiana) e il ministro degli esteri, Goran Grlić Radman (al confine croato-ungherese, al valico Goričan-Letenye). Con quest’ultimo a ricordare che ora la Croazia si assume “la grande responsabilità per la protezione di più di 1.300 chilometri del confine esterno dell’Ue”, con Serbia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina. Sono 73 i valichi di confine via terra soppressi, 12 i porti marittimi. In attesa del 26 marzo, quando toccherà anche al traffico aereo.
È in effetti uno snodo fondamentale per favorire lo spostamento dei cittadini all’interno dell’UE, che avrà dunque ripercussioni reali sul quotidiano dei viaggiatori croati ed europei. Non ultimi i cittadini italiani, assidui frequentatori vacanzieri della vicina Croazia.
Al mare in Croazia senza controlli
Non saranno dunque più necessari controlli e passaporto per varcare i confini croati, con evidenti vantaggi per la fluidificazione degli spostamenti turistici, via terra alla frontiera slovena e via mare, attraversando l’adriatico verso Umago, Cittanova e altri porti della costa croata.
Per non parlare dell’adozione della moneta unica, con risvolti pratici evidenti sulla facilità di pagare in euro presso negozi e attività commerciali croate.
Addio alle kune
In passato è stata prassi comune accettare anche pagamenti in euro, ma ora l’ingresso nell’Eurozona è ufficiale e già dal 5 settembre scorso i prezzi sono esposti sia in kune, sia in euro e la transizione dei pagamenti in contanti si protrarrà fino al 14 gennaio 2023. È fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro il tasso di cambio e vige il divieto di aumentare i prezzi con l’occasione del passaggio alla moneta unica.
Una lunga strada
È un percorso che parte da lontano, quello della Croazia verso l’Euro e Schengen, a chiudere il cerchio con l’ingresso nell’UE avvenuto nel gennaio 2013. Un iter iniziato nell’ottobre del 2017, con la richiesta di entrare nel meccanismo di cambio europeo, già con il progetto di raggiungere anche l’ingresso nello spazio di libera circolazione.
Un traguardo ora ufficialmente raggiunto, con la soddisfazione dei principali esponenti degli organi istituzionali dell’Unione Europea e dei suoi paesi membri. La presidente della Bce Christine Lagarde e la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen citano la forza della moneta unica ed esprimono sentimenti di gioia per i cittadini croati.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha comunicato la propria soddisfazione per l’ingresso della Croazia nell’area Schengen e nell’Eurozona – “Un risultato importante per il progetto europeo e per il popolo croato” – e si augura che presto altri stati seguano lo stesso percorso.
Matteo Servadio
Foto (Shutterstock): il confine tra Croazia e Slovenia nel 2019