"Non spegniamo la cultura", appello di 64 sindaci al ministro Sangiuliano: più fondi contro il caro energia
“Non spegniamo la cultura” è l’appello lanciato dalla Rete delle Biblioteche Vicentine e a cui hanno già aderito 64 Comuni sui 91 che compongono la Rete, pari al 70%. L’appello verrà inviato al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, con la richiesta di incrementare i fondi per la cultura in modo da compensare le maggiori spese dovute al rincaro dei prezzi dell’energia.
«Il caro energia ci costringe a razionalizzare le spese, nel pubblico come nel privato – spiega il vicepresidente della Provincia di Vicenza Marco Guzzonato, che è anche sindaco di Marano Vicentino – ma non sarebbe né vantaggioso né lungimirante limitare o impoverire le programmazioni di attività culturali rivolte alla cittadinanza e, in molti casi, organizzate in collaborazione con Pro loco, centri culturali, associazioni, volontariato. Ottenere un risparmio energetico dalla cancellazione di rassegne, appuntamenti e manifestazioni culturali corrisponde ad attribuire un costo altissimo, in termini di desertificazione culturale, alle nostre comunità e a un comparto già drammaticamente segnato dalla crisi pandemica».
Di qui l’appello a sindaci, assessori alla cultura, consiglieri comunali con delega alle attività culturali. Amministratori locali alle prese con costi energetici alle stelle e con la necessità di prevedere adeguato supporto a famiglie e imprese in difficoltà. Una fase nella quale è necessario razionalizzare la fruizione di spazi ed edifici pubblici, al fine di diminuire il più possibile l’impatto dei relativi costi di illuminazione e riscaldamento sul bilancio comunale.
«Quando c’è da tagliare le spese – sottolinea Guzzonato – spesso ad essere sacrificate sono proprio le attività culturali e di aggregazione. La cultura è considerata la Cenerentola del bilancio, dimenticando i danni incalcolabili che si producono nella comunità nel momento in cui si impoveriscono o si fermano le proposte culturali a beneficio della cittadinanza o create dalla cittadinanza stessa attraverso processi partecipativi».
L’invito è ad attivare “tutte le forme di risparmio che la creatività ci permette”, come recita l’appello, ad esempio la diminuzione della temperatura, del tempo di riscaldamento, dell’illuminazione degli spazi, l’attivazione di modalità alternative di incontro, confermando però le rassegne e gli appuntamenti programmati, rinnovando gli investimenti storici destinati al calendario di iniziative culturali ed aggregative e al servizio biblioteca.
Un invito che 64 comuni vicentini hanno accolto. Dai più grandi, come Vicenza e Bassano del Grappa, a Velo d’Astico e Chiuppano. Da nord a sud, da est a ovest, la gran parte del territorio vicentino concorda che la vita culturale delle comunità abbia bisogno di cura, nutrimento e attenzione anche, e soprattutto, in questo difficile tempo che viviamo.
«È chiaro – aggiunge Guzzonato – che far quadrare i bilanci senza tagli è difficile, soprattutto per i Comuni più piccoli, per questo invieremo quanto prima l’appello con tutte le firme dei Comuni al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, chiedendogli un intervento del Governo a supporto delle attività culturali».
«Le biblioteche vicentine sono sopravvissute alle limitazioni Covid inventandosi nuove formule come il libro take away – conclude Lidia Zocche, responsabile della Rete delle Biblioteche Vicentine – abbiamo fatto sacrifici per rimanere aperti quando tutto era chiuso, consapevoli che la cultura fosse un supporto importante per superare un momento difficile. Ed è stata sempre la cultura a far tornare vive le comunità dopo che si era perso il senso dello stare insieme. Ora dobbiamo e vogliamo continuare il nostro lavoro».
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