Un ambiente ostile: a Verona una mostra fotografica sulla vita dei Rohingya

Si intitola “Un ambiente ostile: vita dei Rohingya” la mostra fotografica che si inaugura giovedì 24 novembre 2022 a La Sobilla, a Verona in Salita S. Sepolcro 6b, dedicata alla popolazione Rohingya che risiede principalmente in Myanmar nello stato di Rakhine, al confine con il Bangladesh, e che subisce da sempre una forte discriminazione. Nell’estate 2017 un’escalation della repressione da parte dello stato birmano ha portato circa 738 mila Rohingya a fuggire in Bangladesh, dove sono ospitati in campi profughi.

«Un campo profughi non è necessariamente un luogo di rifugio – si legge nella presentazione della mostra –. Non vi è garanzia né di sicurezza né di diritti. Un rifugiato può essere fuggito da violenza, persecuzione e ingiustizie, ma non c’è certezza che uomini e donne non incontrino ancora questi fenomeni, né che possano vivere in pace. Ancor peggio, la loro permanenza potrebbe non essere temporanea. Venti rifugiati Rohingya condividono con noi queste impressioni attraverso i loro scatti fotografici».

L’apertura della mostra è prevista alle 19.30, e la presentazione alle 20.30. Interverrà in apertura Ambia Parveen, presidente del Consiglio Europeo Rohingya. Durante la serata interverranno Mara Matta (Sapienza Università Roma), Giulio Saturni (One Bridge to Idomeni), Pietro Albi (RedLab) e Michela Belloni (Associazione Le Fate Onlus).

La mostra è organizzata da RedLab, One Bridge to Idomeni e Le Fate Onlus. Qui l’evento Facebook.

Proiezioni a Habitat Ottantatre

Il giorno dopo, venerdì 25, la rassegna continua con una doppia proiezione. Alle 18:30 aperitivo, alle 20 introduzione e presentazione dei film gli ospiti, alle 20:30 proiezione di “Lost and Found” di Orlando von Einsiedel (2019) e di “Testimonies of a Massacre: Tula Toli” di Shafiur Rahman (2017).

Le proiezioni saranno introdotte da Dagmawi Yimer, seguirà un dibattito introdotto da Francesco Della Puppa (Università Ca’ Foscari di Venezia) con gli interventi di Mara Matta (Sapienza Università di Roma), Giulio Saturni (One Bridge to Idomeni), Pietro Albi (Associazione RedLab) e Michela Belloni (Associazione Le Fate Onlus).

Le proiezioni si svolgono nello spazio Habitat Ottantatre (in via Mantovana 83/e a Verona). Si accede percorrendo un porticato dalla strada principale e attraversando un cortile interno. L’ingresso è dietro a una grande magnolia. Ingresso a offerta libera.

In copertina, una delle foto in mostra

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