Scusa se lo chiamo futebòl, le storie calcistiche del Brasile raccontate da Enzo Palladini
Torna con una nuova edizione “Scusa se lo chiamo futebòl”, il libro di Enzo Palladini dedicato alle storie calcistiche che possono accadere solo in Brasile, edito da Edizioni inContropiede, attiva in Riviera del Brenta (provincia di Venezia) dal 2014.
Il libro, la cui copertina è firmata da Osvaldo Casanova, è arricchito da quattro storie inedite e da una nuova sezione in cui viene raccontato il mito del Brasile e delle cinque coppe del mondo conquistate. Al giornalista Enzo Palladini piace raccontare gli eroi dimenticati della straordinaria terra del Brasile e questo libro ne è la dimostrazione. Esce a distanza di poco tempo da un’altra opera dello stesso autore dedicata al calcio brasiliano, la biografia di Walter Casagrande.
Il libro
I brasiliani hanno inventato il calcio? Facile rispondere: no. Ma sicuramente ne hanno forgiato il lato artistico, portando quello che una volta era un gioco sullo stesso piano della musica, della letteratura, della pittura. Arte allo stato puro. Ed è per questo motivo che due giornalisti italiani, personaggi immaginari ma fino a un certo punto, si mettono in viaggio. Innamorati del Brasile e del calcio, Sergio e Lucio sono perfettamente padroni della lingua portoghese che si parla nel Paìs do futebòl e perfettamente integrati in quella realtà.
Ogni trasferta in terra brasiliana è per la coppia di amici una buona occasione per andare a scoprire storie di pallone. Soprattutto di futebòl povero, quello che non viene visto da nessuno. Il campioncino con una gamba sola. Il nottambulo Paulo Cesar. Il Pelè del Sergipe. Carlos Henrique Raposo, l’amico dei calciatori. Biro-Biro, la zazzera bionda del Corinthians. Dadà Maravilha, il centravanti implacabile che sostiene di aver segnato 499 gol di testa. I giovani campioncini del Flamengo bruciati vivi nel loro letto. Sono alcuni degli eroi dimenticati che in queste pagine trovano riscatto.
L’autore
Enzo Palladini è nato a Milano nel 1965. Giornalista, dal 2002 è a NewsMediaset dopo tredici anni al Corriere dello Sport. Con Edizioni inContropiede ha già pubblicato “Scusa se lo chiamo futebòl”, “L’anno delle volpi”, “Dimmi chi era Recoba”, “O Zico o Austria”, “Il pallone ai tempi di Tino Asprilla”, “Casagrande: all’inferno e ritorno” e collaborato alla serie “Football City Guides”.