G8 di Genova: cronologia sintetica

Questo articolo fa parte dello speciale A Nordest di Genova sui 20 anni delle giornate del luglio 2001. A Nordest Di che mette a disposizione questo spazio per ricordi, emozioni, fotografie, testimonianze che potete inviare, in qualsiasi forma, alla mail redazione@anordestdiche.com

Il movimento prima di Genova

Nei mesi precedenti al G8 di Genova (19-22 luglio 2001) si erano susseguite manifestazioni “No global” in cui si erano verificati scontri anche violenti.

30 novembre 1999
Seattle: decine di migliaia di manifestanti appartenenti a una pluralità di organizzazioni bloccano la conferenza del WTO, World Trade Organization, cogliendo di sorpresa gli organizzatori e le forze dell’ordine. È il debutto di un nuovo movimento che contesta la globalizzazione.

25 maggio 2000
Genova: il corteo “Mobilitebio” contesta la fiera delle biotecnologie Tebio.

12-15 giugno 2000
Bologna: manifestazioni No-Ocse contro il vertice dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sul tema delle piccole imprese.

26-30 settembre 2000
Praga: contro-vertice e manifestazioni durante il summit del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale.

23 ottobre 2000
Montreal: nella città canadese proteste contro il vertice del G20.

7 dicembre 2000
Nizza: manifestazione internazionale contro il Consiglio Europeo. La notte prima un treno di manifestanti dall’Italia viene bloccato alla frontiera di Ventimiglia.

25-30 gennaio 2001
Porto Alegre: nella città brasiliana si tiene il primo Forum sociale mondiale. Nasce lì lo slogan “Un altro mondo è possibile”, che sarà la bandiera del movimento a Genova e negli anni successivi.

27 gennaio 2001
Davos: il movimento si riunisce nella cittadina Svizzera per contestare il Forum economico mondiale.

15-17 marzo 2001
Napoli: i movimenti organizzano un No Global Forum in opposizione al Global Forum sull’e-government. Nasce lì l’espressione giornalistica “No global” riferita al movimento, anche se buona parte del movimento stesso la rifiuterà dicendosi a favore di una “diversa/altra” globalizzazione. Pesanti scontri di piazza.

15 giugno 2001
Göteborg: le proteste prendono di mira una riunione del Consiglio Europeo. Nel corso degli scontri di piazza un poliziotto spara due colpi di pistola e ferisce due manifestanti.

I fatti del G8 di Genova

16 luglio 2001
Inizia il Public Forum promosso dal Genoa Social Forum: sette giorni di dibattiti e assemblee su temi quali lotta alla povertà e alle disuguaglianze, globalizzazione e lavoro, liberalizzazione del commercio, pace, sovranità alimentare, debito…

18 luglio 2001
Le manifestazioni entrano nel vivo con il concerto serale di Manu Chao in piazzale Kennedy.

19 luglio 2001
Il centro storico della città è circondato da una zona rossa inaccessibile, con varchi di accesso chiusi. Nel pomeriggio sfila, nelle strade attorno al centro storico, il primo corteo No global: è una manifestazione per i diritti dei migranti. Partecipano circa cinquantamila persone, non si segnalano problemi di ordine pubblico.
A Palazzo Ducale intanto iniziano ad arrivare i leader degli 8 Paesi più industrializzati del pianeta: Silvio Berlusconi per l’Italia, Gerhard Schroeder per la Germania, Jacques Chirac per la Francia, Jean Chrétien per il Canada, Junichirō Koizumi per il Giappone, Tony Blair per il Regno Unito, George W. Bush per gli Stati Uniti, Vladimir Putin per la Russia, a cui si aggiunge la delegazione dell’Unione Europea con il presidente della Commissione Romano Prodi e il premier belga, presidente di turno dell’UE, Guy Verhostadt.

20 luglio 2001
È il giorno dell’inaugurazione del vertice ufficiale, e anche quello delle manifestazioni più attese e partecipate. Le proteste, coordinate dall’ombrello del Genoa Social Forum, si articolano in diverse piazze tematiche e cortei che “circondano” simbolicamente il centro storico dove si trovano gli “8 grandi”.
Alle 10 parte da Piazza Manin il corteo della Rete Lilliput, alle 10.30 quello delle Tute Bianche dallo stadio Carlini, alle 11 in Piazza Paolo da Novi manifestazione dei Cobas.
Proprio in occasione di quest’ultima, intorno all’ora di pranzo si verificano i primi incidenti provocati dai Black Bloc.
Più tardi, le Tute Bianche e i militanti del Genova Social Forum marciano verso la zona rossa e arrivano le prime cariche delle forze dell’ordine. Gli scontri dilagano.
Alle 17.57, le agenzie battono la notizia: “C’è un ragazzo morto in piazza Alimonda”. È Carlo Giuliani, 23 anni, genovese. A ucciderlo un colpo di pistola sparato da un carabiniere.

21 luglio 2001
Nonostante gli scontri del giorno prima, le manifestazioni proseguono. E proseguono anche le violenze in tutta Genova.
Alle 14 lungo Corso Italia sfila il corteo conclusivo del contro-vertice a cui partecipano circa 300.000 persone. I primi scontri si registrano in piazza Rossetti, ne seguono altri con violente cariche di polizia che spezzano in due il corteo.
Alle 23.30 la polizia fa irruzione in due scuole che ospitano il centro stampa del Gsf e un dormitorio dei manifestanti. Il blitz alla scuola Diaz porta a 93 fermi e provoca 66 feriti. Molti dei fermati vengono condotti alla caserma di Bolzaneto, dove si verificano episodi di violenza nei loro confronti da parte di elementi delle forze dell’ordine.

22 luglio 2001
Il vertice ufficiale si chiude alle ore 12.

Storia processuale per i fatti della scuola Diaz

13 novembre 2008
Sentenza del processo di primo grado per i fatti accaduti alla scuola Diaz durante i giorni del G8. Prosciolti i vertici della Polizia. Sul totale di 29 imputati, 16 sono stati assolti e a 13 sono state comminate condanne per un totale di 35 anni e sette mesi, di cui 32 anni e 6 mesi condonati. Condannati solo funzionari che ricoprivano all’epoca dei fatti cariche di minore importanza all’interno della polizia.

18 maggio 2010
Si conclude il processo d’appello che ribalta le sentenze di primo grado, condannando 25 imputati su 27, tra cui i vertici della catena di comando delle forze dell’ordine a Genova, a pene comprese tra i 3 anni e otto mesi e 4 anni, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

5 luglio 2012
La Cassazione conferma in via definitiva le condanne per falso aggravato e l’impianto accusatorio della Corte d’Appello.

15 marzo 2019
Ventiquattro appartenenti alla Polizia di Stato vengono condannati dalla Corte dei Conti a rifondere, in solido, ai ministeri degli Interni e della Giustizia le spese legali e le provvisionali risarcitorie, per un totale di 2.800.000 euro.

Foto di copertina: Giulio Todescan

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